giovedì 29 settembre 2022

Recensione #856 Il canto di Swan by Robert McCammon

 



Ecco di nuovo riprendere anche la programmazione della rubrica Questa volta leggo. Siamo già in autunno, sono arrivati i primi freddi, le foglie morte cadono e a me viene in mente il MARRONE. Quindi quale parola migliore da utilizzare per Settembre?


Autore: Robert McCammon

Titolo: Il canto di Swan

Editore: Fanucci

Data di pubblicazione: 27 gennaio 2022

Pagine: 864

Trama

In una terra desolata nata dalla rabbia e dalla paura, popolata da creature mostruose ed eserciti predoni, gli ultimi sopravvissuti della terra sono stati trascinati nella battaglia finale tra il bene e il male, che deciderà il destino dell'umanità: Sister Creep, che scopre uno strano e mutante artefatto di vetro nelle strade distrutte di Manhattan; Joshua Hutchins, il wrestler professionista che si rifugia dalle radiazioni nucleari in una stazione di servizio del Nebraska; e Swan, una giovane ragazza dotata di poteri speciali, che viaggia insieme a Josh fino a una città del Missouri dove la guarigione e il recupero possono realizzarsi grazie al dono di Swan: con il suo canto è infatti in grado di far tornare in vita la terra, di far crescere le piante e di percepire il dolore e la gioia di tutte le creature viventi. Ma l'antica forza che si nasconde dietro la devastazione della terra, sta setacciando i sopravvissuti. È in cerca di reclute per il suo implacabile esercito, a cominciare dalla stessa Swan.






Uno dei miei generi preferiti è il distopico post apocalittico con incursioni nel survival horror. In questo romanzo ho ritrovato tutte queste caratteristiche, infatti si è rivelato una delle letture migliori di settembre.

Ho letto delle recensioni in cui si paragona Il canto di Swan a L'ombra dello Scorpione di Stephen King. Diciamo che non è del tutto sbagliato, anche se la storia, sia come inizio che come prosecuzione prende una via completamente diversa. L’unica caratteristica che ho trovato in comune è il male che cerca di sopraffare il bene.

I personaggi principali sono la piccola Swan, una ragazzina rimasta sola e Josh un wrestler che le salva la vita. Insieme viaggiano attraverso un'America devastata dai missili nucleari in cerca di un posto migliore. La stessa motivazione spinge Sorella e Arti a partire. Sulle loro tracce abbiamo un personaggio alquanto misterioso che incarna il male e può assumere facce diverse. In più il pericolo è costituito da una coppia particolare composta dal vecchio colonello Macklin, eroe di guerra del Vietnam e il giovane psicopatico e Roland Croninger.

La caratterizzazione dei personaggi positiva è molto ben fatta. Tutti e quattro ne passano di tutti i colori mentre cercano di sopravvivere e dimostrano di essere forti, determinati e coraggiosi. Come ormai avrete capito è una delle qualità che apprezzo nei soggetti librosi con cui vengo in contatto.

I personaggi negativi non sono alla loro altezza. Più che altro ho visto in loro pazzia, rabbia, ma non un vero intento malvagio. Non riesco a spiegare meglio questa sensazione. Non ho ben capito, poi, il ruolo di Mille Facce. È l’incarnazione del male con la passione per le distruzioni che vorrebbe vedere tutta l’umanità distrutta per essere l’unico padrone della terra. Ok, ma cosa farebbe una volta da solo?

Quello che ho trovato descritto in maniera magistrale è l’ambientazione che gira intorno ai personaggi. Grigia, cupa e piena di pericoli in cui la sopravvivenza non è mai cosa certa. Neanche il riuscire ad arrivare a fine giornata. Avevo proprio l'impressione di essere lì con i protagonisti a camminare per le strade di un mondo morto dalle ucciso dalle radiazioni a guardarmi in continuazione alle spalle.

La storia, nel suo complesso, è ben congegnata, però, pur essendo molto dettagliata, alcune cose per me sono rimaste un po' oscure. Soprattutto questo non mi ha fatto dare il voto pieno.

Lo stile di McCammon mi è piaciuto tantissimo perché è riuscito a farmi immergere completamente nella storia mentre cercano di sopravvivere.









6 commenti:

  1. Questo è un genere parecchio lontano da me e non penso lo leggerei, ma mi piace come l'hai descritto

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  2. Bella la tua recensione, come sempre quando il genere è quello a noi più affine riusciamo a far apprezzare ciò che ci piace anche a chi il genere non è proprio nelle sue corde.

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