domenica 16 dicembre 2018

Recensione #289 La felicità del cactus by Sarah Haywood


Libro letto per la Reading Challenge 2018 Tutti a Hogwarts con le tre Ciambelle
Gruppo La stamberga strillante. Obiettivo: cappello parlante. 







Autrice: Sarah Haywood
Titolo: La felicità del cactus
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 14 giugno 2018
Pagine: 362

Trama
A Susan Green non piacciono le sorprese: vuole avere tutto sotto controllo. Con buona pace di famiglia e colleghi, che la trovano fredda e spigolosa. Ma la vita di Susan è perfetta... per Susan. Ha un appartamento a Londra tagliato su misura per una sola persona, un lavoro che soddisfa la sua passione per la logica e un accordo molto civile con un gentiluomo che le garantisce adeguati stimoli culturali, e non solo, senza inutili sdolcinatezze. Guai perciò a chiunque tenti di abbozzare un maggior coinvolgimento emotivo e di accorciare le distanze: Susan punge, come i cactus che colleziona. Eppure, si sa, la vita sfugge a ogni controllo. E l'aplomb di Susan inizia a vacillare quando deve fare i conti con un lutto improvviso e con la prospettiva, del tutto implausibile secondo lei, di una gravidanza. All'improvviso il mondo sembra impazzito, sia dentro che fuori di lei. Ma proprio quando Susan teme di non riuscire più a fare tutto da sola, riceverà aiuto dalle persone più impensabili. E l'inflessibile femminista di ferro, la donna combattiva e spinosa come i suoi cactus, si troverà a fiorire.






Di nuovo un romanzo letto per spuntare un obiettivo della reading challenge a cui partecipo e che sta per concludersi che non avrei mai letto. Un libro, oltre tutto, osannato dalle Laure.

Susan è una donna quarantacinquenne, alle prese con un'inaspettata gravidanza da single e l'eredità della madre morta.
La mia prima impressione su di lei è stata di pura antipatia. Come potevo apprezzare un personaggio che sembra preoccuparsi tanto per la mamma morta e non ritirare le sue ceneri dall'obitorio? Una volta a casa usare poi il contenitore come ferma-porta... Anche i suoi atteggiamenti non mi sembravano quelli di una donna di 45 anni (la mia età). Era tutto molto strano. In più faticavo ad avanzare con la lettura perché non avevo nessuna voglia di conoscere l'evolversi della sua storia. Ma dovevo finire il libro per la challenge per cui mi sono sforzata di proseguire.
Piano piano questa donna così particolare ha saputo attrarmi sempre di più. Lo sviluppo caratteriale di Susan è qualcosa di fantastico. Inizia approfondendo, non per sua volontà, il rapporto con la vicina Kate, madre divorziata di due bimbi piccoli. Divertente quando ha dovuto fare da baby sitter alla più grande dei due pargoli. Qui mi ha ricordato, moltissimo, il personaggio di Sheldon della serie TV The big bang theory. Nel farmi comprendere meglio Susan hanno aiutato anche i vari flashback sull'infanzia della donna.
Altro personaggio che ho apprezzato è Rob, migliore amico di Edward, fratello minore di Susan. Mi è piaciuta la sua calma e solidità.
Odioso per tutto il romanzo, invece, Edward. Lui proprio non è riuscito a riscattarsi, neanche alla fine.
Simpatica anche se taaanto particolare la Zia Sylvia come antipatiche galline le sue figlie. Anche queste due sulla soglia dei quaranta che si comportano come due adolescenti sceme...
Come già detto ho avuto problemi ad entrare nella storia ma poi ne sono stata talmente affascinata da completare la metà del libro in un pomeriggio e rivalutare molte delle mie impressioni iniziali.



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