Tu
leggi? Io scelgo! #8
Il
libro scelto questa volta per la rubrica creata da
di Chiara e Rosaria,
mi era già stato caldamente consigliato dalla suddetta Chiara.
Quando l'ho visto sul blog di Francesca Libri,
libretti, libracci
da cui dovevo pescare a dicembre ho deciso quindi di affrontarlo.
Titolo: Dodici
ricordi e un segreto
Editore: Bompiani
Data di pubblicazione: 11 ottobre 2017
Pagine: 242
Data di pubblicazione: 11 ottobre 2017
Pagine: 242
Trama
"Vuoi
essere l’addetta al ricordo, bambina mia?" Attilio, il nonno
che è stato per lei un padre, fa ad Aura questa richiesta
sconcertante: non assistere alla malattia che divorerà la mia mente,
ricordami nel pieno della vita. Aura è una ragazza speciale, ha il
nistagmo – disturbo che fa muovere le pupille incessantemente e che
le è valso il soprannome di Signorina Occhipazzi – e davvero il
suo sguardo è sempre rivolto a qualcosa di diverso da quello che
vedono gli altri, come alla ricerca di un dettaglio che eternamente
le sfugge. Ma proprio per questo Aura è coraggiosa, sa stare sola,
sa che gli uomini spesso guardano solo la superficie delle cose: così
accetta la sfida e parte per un paese lontano.
Quando però, al suo ritorno, scopre che Attilio è stato di parola e si è recluso in una casa di riposo, Aura capisce di non voler rispettare il patto e comincia a cercare il nonno ovunque: nei messaggi che lui ha seminato dietro di sé come sassolini bianchi nel bosco, nella memoria di chi gli ha voluto bene, nei propri ricordi e in quelli di sua madre Isabella, inadeguata all’amore eppure caparbiamente ostinata a cercarlo, sempre troppo “leggera” ma forse per questo capace di rialzarsi quando cade.
È così che Aura raccoglie frammenti dell’esistenza del nonno ma anche di quelle dei molti personaggi che popolano il romanzo: “cocci” di vite autentiche, spesso dolenti, irrisolte ma capaci di incastrarsi le une con le altre in maniera sorprendente.
Enrica Tesio mette in queste pagine uno humour piemontese appena velato di malinconia, un po’ di ferocia e una scrittura pulita, diretta eppure capace di momenti di improvvisa tenerezza; e fa di questo coro zoppicante e vivo di personaggi una originalissima “variazione sul tema della famiglia”, i suoi fallimenti, le sue possibilità. E i suoi segreti, perché di certo non c’è famiglia, felice o infelice, che non ne abbia uno.
Quando però, al suo ritorno, scopre che Attilio è stato di parola e si è recluso in una casa di riposo, Aura capisce di non voler rispettare il patto e comincia a cercare il nonno ovunque: nei messaggi che lui ha seminato dietro di sé come sassolini bianchi nel bosco, nella memoria di chi gli ha voluto bene, nei propri ricordi e in quelli di sua madre Isabella, inadeguata all’amore eppure caparbiamente ostinata a cercarlo, sempre troppo “leggera” ma forse per questo capace di rialzarsi quando cade.
È così che Aura raccoglie frammenti dell’esistenza del nonno ma anche di quelle dei molti personaggi che popolano il romanzo: “cocci” di vite autentiche, spesso dolenti, irrisolte ma capaci di incastrarsi le une con le altre in maniera sorprendente.
Enrica Tesio mette in queste pagine uno humour piemontese appena velato di malinconia, un po’ di ferocia e una scrittura pulita, diretta eppure capace di momenti di improvvisa tenerezza; e fa di questo coro zoppicante e vivo di personaggi una originalissima “variazione sul tema della famiglia”, i suoi fallimenti, le sue possibilità. E i suoi segreti, perché di certo non c’è famiglia, felice o infelice, che non ne abbia uno.
Come
per tutti i libri che mi piacciono trovo sempre difficile scriverne
il mio pensiero. Ci proverò iniziando col dire che mi ha incantata
da subito al punto che pensavo di leggerlo in una sola seduta.
Purtroppo il lavoro e la vita quotidiana mi hanno lasciato ben poco
tempo essendo la settimana prima di Natale in cui tutti gli impegni
erano raddoppiati. Tuttavia approfittavo di ogni attimo libero per
prendere in mano il mio Kindle e dedicarmi alla lettura. Forse è
stato un bene però perché le emozioni e le sensazioni che mi
trasmettevano queste pagine era molto intense visto che anche perché
la mia amata nonnina, nell'ultimo periodo della sua vita, ha sofferto
di Alzheimer. Nonostante i tristi ricordi evocati mi trasmetteva,
allo stesso tempo, un senso di pace e serenità. Per me è stato come
rivivere quei giorni e quelle sensazioni. Inoltre ho sottolineato
vari passaggi del libro, talmente tanti che ho deciso di non
riportarne neanche uno. Erano tutti troppo importanti.
Per
quello che riguarda i personaggi li ho adorati tutti. Mi piace la
descrizione di Aura come personaggio duro ma non necessariamente
forte. Trovo perfette queste parole per lei. È una ragazza che ha
sofferto, è maturata in fretta e non si è mai fatta abbattere.
Anche tutti gli altri soggetti sono stati sviluppati
meravigliosamente tanto da ritagliarsi un posticino nel mio cuore:
Tomaso, Guglielmo, Giordano. Il mio preferito è Attilio che ha
affrontato tutte le avversità della vita con la solidità del suo
amore verso Aura e Isabella. Ecco quest'ultima è forse quella che ho
apprezzato meno perché troppo distante dal mio modo di essere. Non
sono riuscita a comprendere appieno il suo comportamento. Mi
piacerebbe leggere altro di lei, per capirla meglio.
Lo
stile della Tesio è semplice e profondamente delicato mentre parla
di Alzheimer, ma anche di autismo. È sicuramente un romanzo
introspettivo, genere che di solito non mi prende molto, ma
quest'autrice è riuscita a toccare le giuste corde con me per cui
non ho potuto non amarlo.
Dovrò decidermi a leggerla visto che sia tu che Chiara ne parlate benissimo.
RispondiEliminaFallo al più presto.
EliminaPosso dirlo? Te l'avevo detto! È meraviglioso
RispondiEliminaVero vero vero
EliminaPostilla che non c'entra un tubo: sto effetto neve nel blog mi ha bloccato più volte la pagine. Ci ho messo una vita a leggere tutto perché continua a farmi su e giù.
RispondiEliminaOra veniamo a noi però. Durante l'anno ho letto spesso di questo libro. E ti dirò, sono combattuta. Da un lato vorrei leggerlo perché sono incuriosita dalla Tesio e dall'altro ho paura che per me sia devastante. Sto accettando ora, dopo due anni, la morte di mio nonno. Non vorrei ricadere nel baratro dei ricordi. Me lo consigli lo stesso?
A me non da questo problema la neve :( Aspetta ancora un po' a leggerlo!
EliminaEccomi qui, bella la tua recensione Dolci, solo che questo libro più volte capitatomi in vari post non mi ha mai intrigata, forse perché quando leggo la trama sento che probabilmente lo adorerei ma ne resterei compromessa dalla storia
RispondiEliminaBellissimo ma devi sentire il momento giusto per leggerlo
EliminaLa tua recensione mi fa sperare in una bella storia, spero di leggerla presto =)!
RispondiEliminaDavvero molto bella
EliminaTutti parlano benissimo di questo romanzo, ma al momento non lo leggerò (a meno che io non sia obbligata per qualche challenge) semplicemente perché ho paura di non emozionarmi. Molto spesso mi dicono che alcuni libri sono molto emozionanti, poi li leggo io e resto impassibile. Sono fatta così e qui ho paura di prendere una bella delusione!
RispondiEliminaCover rossa per la nostra ci sta a pennello, ma non sei obbligata. Devi scegliere tu il momento.
EliminaQuesto lo avevo incrociato in più di un'occasione e sperodi riuscire a leggerlo al più presto
RispondiEliminaAspetto il tuo giudizio!
EliminaBella recensione, Dolci!
RispondiEliminaNon conoscevo questo libro ma, sia per la trama che per la tua opinione, credo proprio che lo aggiungerò in wishlist :)
Spero possa emozionarti quanto me
EliminaMetto in lista!!!! bella recensione, e se siete entusiaste voi che lo avete letto non putrò sicuramente essere io di altro parere!!!
RispondiEliminaFacci sapere!
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