Titolo: L'anno
in cui imparai a leggere
Editore: Einaudi
Pag:: 280
Data
di pubblicazione: 22 ottobre 2019
Trama
Niccolò
ha venticinque anni ed è innamorato perso di Simona. Così quando
lei, bella e inquieta, parte mollandogli suo figlio Lorenzo, lui
decide di prendersene cura, sebbene quel moccioso di quattro anni non
lo abbia mai accettato e di notte lo sbattesse puntualmente fuori dal
letto. Niccolò non ha mai fatto il padre, e non sa come gestire
capricci, routine, amichetti che giocano a fingersi d'improvviso
morti e primi batticuori. In più, a complicare le cose, ci si mette
anche il padre naturale. Riccioli scompigliati e chitarra in spalla,
è arrivato dall'Argentina per incontrare il piccolo, e si è
installato in casa senza alcuna intenzione di andarsene. Innamorati
della stessa donna, lui e Niccolò si detestano, e il bambino non
riconosce un ruolo a nessuno dei due. Eppure, giorno dopo giorno, tra
litigi e partite a pallone, pigiama party e impreviste abitudini,
questi tre "ragazzi" abbandonati imparano ad appoggiarsi
l'uno all'altro, per sorreggersi insieme contro il mondo.
Ormai
ho capito che i consigli librosi provenienti dalla Libridinosa con me
vanno sempre a segno. È una delle poche che riesce a farmi leggere e
amare romanzi che esulano dalla mia comfort-zone.
Il
libro di Marsullo è uno di questi perché io non lo avrei mai
acquistato se non fosse stato per la recensioni e i commenti
entusiastici della mia amica blogger.
Sono
la prima a essere sorpresa di come 280 pagine possano riuscire a
emozionare. Eppure Marco ci è riuscito alla grande. Con me poi! Io
che raramente piango per un libro, ho versato calde lacrime nel
finale.
I figli sono di chi, senza pensarci troppo su e senza una garanzia, si innamora di loro, anche se hanno gli zigomi di un'altra persona.
Lorenzo,
Niccolò e Andrés mi sono entrati nel cuore lentamente, parola dopo
parola, pagina dopo pagina.
Il
rapporto che nasce tra il piccolo Lorenzo affidato dalla madre Simona
al compagno Niccolò è meraviglioso. Il tutto raccontato, attraverso
gli occhi di Niccolò, con uno stile spensierato e dolce che mi ha
conquistata dalla prima pagina. Nonostante il tono leggero della
prosa la storia non è per nulla superficiale o trattata in modo
banale. Anzi parla di sentimenti che nascono per caso fra due
individui, per poi diventare tre con l'arrivo di Andrés, quasi
sconosciuti. Che li “intrappola” ogni giorno di più, senza che
loro stessi se ne rendano subito conto.
Non sono in grado di scegliere chi più ho preferito tra i tre, ma posso dire di non aver compreso e quindi empatizzato con Simona. Da madre non credo proprio di capire come si possa lasciare un bimbo di soli quattro anni con un estraneo! Che poi Niccolò si sia rivelato una persona magnifica non la giustifica assolutamente.
E le novità sono tremende, anche quelle belle. Ti mettono di fronte a un cambiamento interno irreversibile.
Non sono in grado di scegliere chi più ho preferito tra i tre, ma posso dire di non aver compreso e quindi empatizzato con Simona. Da madre non credo proprio di capire come si possa lasciare un bimbo di soli quattro anni con un estraneo! Che poi Niccolò si sia rivelato una persona magnifica non la giustifica assolutamente.
Un
altro soggetto che ho amato tantissimo è Peppino, amichetto di
Lorenzo, e le sue manie suicide.
Avrei
voluto divorare il libro in poche ore invece la realtà e gli impegni
si inserivano troppo spesso impedendomi di continuare la lettura.
Forse è stato meglio così perché le bellissime sensazioni che mi
trasmetteva sono rimaste con me più a lungo. Non che ora se ne siano
andate!
Un
romanzo meraviglioso che fa ridere, riflettere e piangere.
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