giovedì 29 novembre 2018

Recensione #283 Liberazione by A.M. Sexton



Autrice: A. M. Sexton
Titolo: Liberazione
Serie: Davlova #1
Editore: Triskell Edizioni
Data di pubblicazione: 16 ottobre 2015
Pagine: 247

Trama
Davlova: una città-stato oppressa dalla povertà e governata da un'aristocrazia tirannica. Le risorse sono scarse e la tecnologia è illegale. E nei bassifondi cova la rivoluzione. 
Misha è un borseggiatore comune, finché il suo capo non gli assegna un nuovo lavoro. Facendosi passare per una prostituta, Misha viene spedito a lavorare per uno degli uomini più potenti della città. Ma il suo vero obiettivo è molto più pericoloso: avvicinarsi a Miguel Donato, e trovare qualcosa - qualsiasi cosa - che possa aiutare a far cadere il governo corrotto di Davlova.
Misha si immerge nel mondo decadente dell'aristocrazia, dove gli schiavi sono comuni e dove è possibile trovare anche il piacere più perverso. Anche se è sicuro che l'élite di Davlova sia coinvolta in qualcosa di terribile, le prove sono difficili da trovare, e Misha inizia ad innamorarsi dell'uomo che dovrebbe tradire. Poi incontra Ayo – uno schiavo sessuale costretto da un impianto neurale nel suo cervello a provare piacere per il dolore - e tutto cambia.
Mentre gli abitanti della città bassa si spingono verso una rivoluzione sanguinosa, Misha si troverà preso tra i sentimenti inattesi che prova per Donato, il dovere verso il clan e la determinazione di salvare Ayo.






Certamente questo romanzo non è per tutti. A parte la sua appartenenza al genere Male to Male, contiene alcune scene molto cruenti e situazioni difficili da leggere.
Misha è un giovane che vive di espedienti, grazie alla sua straordinaria bellezza, nella parte povera della città di Davlova. Un luogo diviso da un grande muro bianco dove i ricchi hanno tutte le comodità e i poveri vivono nella miseria più nera. Quando viene “assunto” come prostituto da Donato, un abbiente aristocratico, gli viene assegnato il compito di raccogliere preziose informazioni contro di lui.
Tra tutti i personaggi del libro il più intrigante è proprio Miguel Donato. Purtroppo la sua figura non è stata sviscerata a dovere e la lettera finale che lascia a Misha non è sufficiente a spiegare le sue ragioni. Si rivela essere una sorta di Dr Jekyll e Mr Hyde, ma non sono riuscita a capire cosa possa esserci dietro le sue azioni.
Anche Ayo, lo schiavo creato dalla DollHouse (una misteriosa “fabbrica” di essere umani) meritava maggiori approfondimenti. Cosa si nascode realmente nel suo passato? E, poi, cosa è veramente la DollHouse?
Quello che ho apprezzato meno e che non è riuscito a conquistarmi del tutto è proprio il protagonista Misha. Non ho capito se nasconde qualcosa di importante della sua vita di prima.
Il mondo distopico che fa da sfondo alla storia è ben costruito e avvincente anche se mancano alcuni dettagli importanti dell'organizzazione della società in cui vivono i personaggi.
La storia in sé mi è davvero piaciuta nonostante abbia avuto dei problemi con le scene in cui erano presenti Misha, Donato e Ayo... Spero, inoltre, che nel capitolo successivo (che devo assolutamente recuperare) vengano alla luce altri segreti che giustifichino i vari comportamenti.
Il finale, per quanto tremendo, mi è piaciuto e l'ho trovato adatto al libro.



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