venerdì 11 maggio 2018

Lettura come Libertà – Maggio dei Libri 2018




Buongiorno lettori, tocca a me chiudere l'iniziativa Il Maggio dei libri a cui ho partecipato molto volentieri in collaborazione con altre blogger, io vi parlo della libertà di leggere



La prima cosa che mi è saltata in mente quando ho letto di questo tema è la separazione, snobista, che molti fanno del genere di libri che si leggono. Del tipo che se hai letto un tot di libri leggeri in un anno non sei da considerare al livello di chi ha letto, in numero nettamente inferiore, quei titoli che però sono considerati dei must della cultura globale.
Ecco io non sono per niente d'accordo su questo. Posso capire che dei testi siano più impegnativi rispetto ad altri, per tematiche trattate o stile narrativo usato, ma non sopporto che vengano fatte queste distinzioni definiti di serie A.
Mi spiego meglio. Ci sono quei libri considerati di serie B solo perché sono leggeri e frivoli e non impegnano troppo il cervello, ma a volte si ha bisogno proprio di quello! Staccare la spina, fuggire dalla realtà e spegnere il cervello, sì! (Anna Premoli insegna ahahah)
Per me la caratteristica che un libro deve avere, per regalarmi una buona lettura, è piacermi! Indifferentemente dal suo genere perché, da buona lettrice onnivora, adoro spaziare a più non posso con tipologie diverse di romanzi, uscire dalla mia confort zone e sperimentare nuovi generi e autori. D'altronde apprezzo molto anche quei romanzi pieni di cliché: il bad boy con la brava ragazza, i protagonisti belli fino all'inverosimile, le storie d'amore litigarelle, gli instant-love ecc... Per me leggerli significa entrare in una dimensione che mi fa stare bene, mi rilassa e mi ricarica.
La lettura deve essere un piacere, non voler dimostrare a tutti i costi di essere, intelligenti o acculturati, solo perché si leggono testi “importanti”.

Ho chiesto anche a Stefania (gentilissima) che lavorando come editor (Editor Romanzi) è più esperta di me e spiega benissimo il concetto.
Uno degli aspetti del mondo editoriale che meno mi piacciono, da lettrice, sono i commenti dispregiativi di chi pensa di essere un lettore di serie A, un lettore di romanzi di serie A, nei confronti di chi reputa un lettore di serie B, lettore di romanzi di serie B. Di solito nella categoria di serie B ci sono gli autori auto-pubblicati, i romanzi rosa, gli erotici, i fantasy, la fantascienza e tutti quei romanzi che raccontano storielle inutili e puntano al mero intrattenimento. Il lettore di serie A invece, si vanta di leggere solo romanzi di narrativa contemporanea, storie impegnatissime, solide biografie romanzate, i grandi classici della letteratura, i romanzi storici più complessi del mondo, i migliori gialli, thriller e noir mai scritti. E fioccano gruppi su FB, discussioni nei forum, dove il lettore di serie A, dall’alto della sua superbia, si accanisce contro il lettore di serie B e su tutta la produzione letteraria coerente. Secondo me sarebbe il momento di ricordare quelli che Daniel Pennac ha definito i diritti del lettore nel suo bellissimo “Come un romanzo”, in particolare il comandamento cinque: "Il diritto di leggere qualsiasi cosa. Abbiamo il diritto di leggere ciò che vogliamo, dal rosa al giallo, dal thriller allo storico, dai romanzi definibili con un genere ai romanzi non definibili. Nessuno ha il diritto, invece, di criticare le scelte di lettura delle altre persone." Smettiamola dunque di esercitare lo snobismo del letterato medio, di quello che siccome legge tanto deve, dall’alto del suo pulpito, giudicare le scelte altrui. I libri salvano la vita e nella vita non sempre ci servono le stesse cose per sopravvivere: oggi potrebbero essere cento pagine delle “Cinquanta sfumature”, domani mille di Ken Follett o di Elizabeth Jane Howard. Non fatevi abbassare a lettori di serie B. Imparate da quello che leggete, imparate il dono più grande che le lettura ci fa: la libertà di essere chi vogliamo.

Voi come la pensate su questa questione molto spinosa?
Questo è il calendario per seguire tutte le tappe.



Link agli altri blog partecipanti


Non dimenticate di passare anche nei post delle altre blogger coinvolte perché ognuna di noi ha cose davvero interessanti da farvi conoscere.





10 commenti:

  1. Posso solo dire: A M E N !
    Finalmente. Sono secoli che lo dico: così come non si deve mai giudicare un libro dalla copertina, non bisogna mai giudicare un lettore dal titolo che stringe tra le mani. Un libro deve darci emozioni, positive o negative, e non importa a quale genere appartenga! Bravissima!

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    1. Grazie, mi fa piacere vedere che siamo tutte d'accordo!

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  2. Una delle massime che preferisco è: VIVI E LASCIA VIVERE!
    Ognuno quando legge lo fa per se.
    O no?🤔😂
    Bacio...

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  3. Ciao Dolci! Bellissimo post che mi sono accorta solo ora di non aver commentato. Ho trovato molto interessante il tuo punto di vista che senza sforzarmi troppo ha preso forma nella mia testa facendomi accorgere di alcuni comportamenti che avevo giudicato sgradevoli e che calzano a pennello con la tua descrizione del lettore di serie A.
    Molto interessante anche l'intervento di Stefania che da professionista del settore editoriale ha saputo dare maggior forza al tuo messaggio.

    Personalmente ho l'abitudine di alternare letture più impegnative ad altre più leggere, proprio per riuscire ad apprezzare entrambe le tipologie. Quelle leggere trovo che in genere riescano ad entrare più in profondità soprattutto a livello morale, per la minor complessità generale, perchè hanno pochi punti cardine, che sono però scolpiti con forza e determinazione sino alla fine. Le letture più complesse però sanno estraniarmi proprio per l'attenzione che richiedono e la lettura è anche questo...se dovessi scegliere tra i due tipi sarebbe difficile, addirittura assurdo dover rinunciare a uno dei due piaceri che la lettura mi sa dare, differenti ma rilevanti entrambi.

    Bellissimo messaggio il tuo che hai saputo trasmettere in un articolo breve ed intenso, o meglio ancora, efficace! :)

    Grazie per aver partecipato all'iniziativa! ❤

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