lunedì 14 maggio 2018

Incontro con Susanna Casciani





Il 27 aprile 2018 ho partecipato, presso la Libreria Mondadori in via Tuscolana a Roma, ad un incontro per la presentazione del libro Sempre d’amore si tratta di Susanna Casciani.



Ho partecipato a questo evento grazie a Deborah (Scheggia tra le pagine) che mi aveva parlato molto bene dell’autrice, dicendomi che quel romanzo sarebbe stato la sua prossima lettura, inoltre mi piaceva l’idea di andare alla presentazione con lei. Così presto fatto, siamo andate alla presentazione.

Il pomeriggio si è rivelato molto interessante, la presentazione è stata frizzante, forse perché Tommaso Fusari (autore di Tempi duri per i romantici, Mondadori, 2017) ha condotto l’intervista in modo vivace, per niente noioso. Ha parlato in modo giocoso, esaltando anche il fatto di essere emozionato.
La storia di questo romanzo è raccontata con tanti punti di vista diversi, quelli di ognuno dei personaggi. Quale personaggio ti rappresenta di più?
In realtà c’è un po’ di me in tutti i personaggi. La protagonista è un po’ una lampadina spenta o almeno così si sente lei. Quindi viene descritta dal punto di vista di tutti i personaggi e prende voce solo alla fine, nell’ultimo capitolo.
Tommaso ha letto un brano tratto dal libro, la lettera di Alex. Una lettera piena di sentimento. Emozionante…
Susanna Casciani inizialmente era visibilmente tesa, ma piano piano si è sciolta, specie quando ha parlato del suo lavoro di insegnate… (ma sarà un caso che le persone che mi piacciono di più sono insegnanti e per di più di matematica?)
Io cerco sempre di ascoltare i miei alunni, i quali vengono in classe tutte le mattine con un po’ di domande in tasca…
Non scritte?
Non scritte ma pronte da usare… tante volte io arrivo in classe con la lezione preparata, perché ci provo ad essere adulta e inquadrata, e poi mi accorgo che dopo qualche minuto la mia bella lezione preparata è andata e io sono al seguito dei miei alunni e delle loro curiosità (Qui mi è venuto da ridere perché succede a me tutti i giorni… ed è la cosa più bella che possa accadermi).
Cerco di insegnare ai miei alunni la passione, al di là della matematica. A me piace che siano stimolati in qualsiasi cosa che essi facciano sia un disegno, un’operazione o che so io…
Lasciarsi andare o lasciare andare, quale di questi atteggiamenti ti rispecchia?
Sono entrambi molto difficili. Forse per me il secondo lasciare andare è il più difficile, forse perché io ho difficoltà a lasciare andare. Io vado avanti ad oltranza, fino a quando non resta altro da fare che mettere un punto, ma fino a che posso io tengo duro. Lasciarsi andare per me è più facile, perché in genere mi butto, specie se è per qualcuno cui valga la pena. Se trovi per cui valga la pena, lasciare andare diventa molto più difficile.
L’incipit del romanzo è un diritto a soffrire. In questo incipit ho trovato un legame con il tuo precedente libro (Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore, Mondadori, 2016).
Ci sono momenti in cui mi sento una lampadina spenta e tendo a chiudermi in uno stanzino. Ma dimenticare è inutile, bisogna ricordare anche le persone che sono andate, è giusto ricordare momenti belli e soprattutto quelli brutti. Ricordare i momenti più difficili ci fa apprezzare la felicità quando la incontriamo.
Nel libro si parla di amicizia, soprattutto dell’amicizia sincera, quella che ti fa fare sacrifici per i tuoi amici.
Quando l’amicizia è sincera, succede di dimenticarsi di noi per un amico, ma questo non è sempre un male. A volte mi auguro che ci sia una Bianca per ognuno di noi, avere un’amica così dovrebbe essere un bene.
Il romanzo finisce con una scelta…
È una scelta importante, una cosa che mi spaventa molto è quella di sentirmi trascinata senza possibilità di scelta… in balia degli eventi. Ci sono scelte che dobbiamo prendere, che dobbiamo volere.
Prima di dedicarsi a tutte le persone presenti in libreria, Susanna ha dedicato un bel pensiero per ringraziare Tommaso…
Ho scelto Tommaso perché è una delle persone che seguo da più tempo. Sono felice di averla trovata.



Dopo di questo ci siamo messi in fila per il firma copie. Personalmente non avevo una copia del sul libro (che a breve prenderò), mi sono avvicinata per salutarla e scambiare due parole con lei. Mi piace conoscere gli autori, dare un volto a coloro che mi fanno sognare attraverso le pagine dei loro racconti. Abbiamo scoperto di essere entrambe docenti di quarta elementare, alle prese con le Prime Comunioni dei nostri alunni!!!

E poi mentre stavamo cercando di uscire, Tommaso ha fermato Deborah… ci siamo fermate per un saluto veloce… durato più di un’ora… in cui abbiamo parlato di tutto, dalle emozioni che proviamo quando leggiamo, alle fiere dei libri, al lavoro che ognuno di noi fa, ma soprattutto abbiamo parlato di mangiare… di carbonara, per la precisione. Tommaso ama la buona tavola e conosce un sacco di posti interessanti. Quando ci siamo accorte che insomma si stava facendo tardi abbiamo salutato e stanche ma felici (io felicissima) ci siamo avviate alla metropolitana per tornare a casa…

(Nota: in blu gli interventi di Tommaso Fusari, in corsivo le parole di Susanna Casciani)



Nessun commento:

Posta un commento