Il
27 aprile 2018 ho partecipato, presso la Libreria Mondadori in
via Tuscolana a Roma, ad un incontro per la presentazione del libro
Sempre d’amore si tratta di Susanna Casciani.
Ho
partecipato a questo evento grazie a Deborah (Scheggia
tra le pagine) che mi aveva parlato molto bene dell’autrice,
dicendomi che quel romanzo sarebbe stato la sua prossima lettura,
inoltre mi piaceva l’idea di andare alla presentazione con lei.
Così presto fatto, siamo andate alla presentazione.
Il
pomeriggio si è rivelato molto interessante, la presentazione è
stata frizzante, forse perché Tommaso Fusari (autore di Tempi
duri per i romantici, Mondadori, 2017) ha condotto
l’intervista in modo vivace, per niente noioso. Ha parlato in modo
giocoso, esaltando anche il fatto di essere emozionato.
La
storia di questo romanzo è raccontata con tanti punti di vista
diversi, quelli di ognuno dei personaggi. Quale personaggio ti
rappresenta di più?
In
realtà c’è un po’ di me in tutti i personaggi. La protagonista
è un po’ una lampadina spenta o almeno così si sente lei. Quindi
viene descritta dal punto di vista di tutti i personaggi e prende
voce solo alla fine, nell’ultimo capitolo.
Tommaso
ha letto un brano tratto dal libro, la lettera di Alex. Una lettera
piena di sentimento. Emozionante…
Susanna
Casciani inizialmente era visibilmente tesa, ma piano piano si è
sciolta, specie quando ha parlato del suo lavoro di insegnate… (ma
sarà un caso che le persone che mi piacciono di più sono insegnanti
e per di più di matematica?)
Io
cerco sempre di ascoltare i miei alunni, i quali vengono in classe
tutte le mattine con un po’ di domande in tasca…
Non
scritte?
Non
scritte ma pronte da usare… tante volte io arrivo in classe con la
lezione preparata, perché ci provo ad essere adulta e inquadrata, e
poi mi accorgo che dopo qualche minuto la mia bella lezione preparata
è andata e io sono al seguito dei miei alunni e delle loro curiosità
(Qui mi è venuto da ridere perché succede a me tutti i giorni…
ed è la cosa più bella che possa accadermi).
Cerco
di insegnare ai miei alunni la passione, al di là della matematica.
A me piace che siano stimolati in qualsiasi cosa che essi facciano
sia un disegno, un’operazione o che so io…
Lasciarsi
andare o lasciare andare, quale di questi atteggiamenti ti
rispecchia?
Sono
entrambi molto difficili. Forse per me il secondo lasciare
andare è il più difficile, forse perché io ho
difficoltà a lasciare andare. Io vado avanti ad oltranza, fino a
quando non resta altro da fare che mettere un punto, ma fino a che
posso io tengo duro. Lasciarsi andare per me è più facile, perché
in genere mi butto, specie se è per qualcuno cui valga la pena. Se
trovi per cui valga la pena, lasciare andare diventa molto più
difficile.
L’incipit
del romanzo è un diritto a soffrire. In questo incipit ho trovato un
legame con il tuo precedente libro (Meglio soffrire che
mettere in un ripostiglio il cuore, Mondadori, 2016).
Ci
sono momenti in cui mi sento una lampadina spenta e tendo a chiudermi
in uno stanzino. Ma dimenticare è inutile, bisogna
ricordare anche le persone che sono andate, è giusto ricordare
momenti belli e soprattutto quelli brutti. Ricordare i
momenti più difficili ci fa apprezzare la felicità quando la
incontriamo.
Nel
libro si parla di amicizia, soprattutto dell’amicizia sincera,
quella che ti fa fare sacrifici per i tuoi amici.
Quando
l’amicizia è sincera, succede di dimenticarsi di noi per un amico,
ma questo non è sempre un male. A volte mi auguro che ci
sia una Bianca per ognuno di noi, avere un’amica così
dovrebbe essere un bene.
Il
romanzo finisce con una scelta…
È
una scelta importante, una cosa che mi spaventa molto è quella di
sentirmi trascinata senza possibilità di scelta… in balia degli
eventi. Ci sono scelte che dobbiamo prendere, che dobbiamo volere.
Prima
di dedicarsi a tutte le persone presenti in libreria, Susanna ha
dedicato un bel pensiero per ringraziare Tommaso…
Ho
scelto Tommaso perché è una delle persone che seguo da più tempo.
Sono felice di averla trovata.
Dopo
di questo ci siamo messi in fila per il firma copie. Personalmente
non avevo una copia del sul libro (che a breve prenderò), mi sono
avvicinata per salutarla e scambiare due parole con lei. Mi piace
conoscere gli autori, dare un volto a coloro che mi fanno sognare
attraverso le pagine dei loro racconti. Abbiamo scoperto di essere
entrambe docenti di quarta elementare, alle prese con le Prime
Comunioni dei nostri alunni!!!
E
poi mentre stavamo cercando di uscire, Tommaso ha fermato Deborah…
ci siamo fermate per un saluto veloce… durato più di un’ora…
in cui abbiamo parlato di tutto, dalle emozioni che proviamo quando
leggiamo, alle fiere dei libri, al lavoro che ognuno di noi fa, ma
soprattutto abbiamo parlato di mangiare… di carbonara, per la
precisione. Tommaso ama la buona tavola e conosce un sacco di posti
interessanti. Quando ci siamo accorte che insomma si stava facendo
tardi abbiamo salutato e stanche ma felici (io felicissima) ci siamo
avviate alla metropolitana per tornare a casa…
(Nota:
in blu gli interventi di Tommaso Fusari,
in corsivo le parole di Susanna Casciani)
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