giovedì 26 aprile 2018

Recensione #4 Mai più innamorata di Cecile Bertod by Manuela



Questa volta leggo… Anche questo mese partecipo “spintaneamente” alla rubrica di Dolci, Chiara e Laura (tre amiche che non smetterò mai di ringraziare per tutta l’ansia che mi donano…) con la scelta del libro “Mai più innamorata” di Cecile Bertod, chiaramente perché il tema del mese è Un libro pubblicato nel 2018. Questo romanzo è stato pubblicato il 15 marzo 2018 e quindi rispetta perfettamente il tema.


Autrice: Cecil Bertod
Titolo: Mai più innamorata
Editore: Newton Compton Editore
Data di pubblicazione: 15 marzo 2018
Pagine: 293

Trama
Daphne è una famosissima autrice di romanzi erotici e per il suo ultimo libro ha appena firmato un contratto con un anticipo da capogiro. Però, dopo aver incassato l’assegno, la sua ispirazione si è come bloccata. Non risponde alle numerose email del suo editore e si barrica dentro casa, fino a quando non decide di ascoltare il consiglio del suo commercialista, che le propone di tornare nel paesino in cui è nata e trascorrere lì qualche giorno in totale relax. Sperando di trovare la giusta concentrazione, Daphne va quindi a Banff, ma le cose non migliorano affatto. Tutt’altro. A renderle la vita impossibile ci pensa Edward, un architetto che ha un conto in sospeso con lei, perché uno dei suoi libri gli ha causato non pochi problemi… Eppure, anche se è difficile da ammettere, Daphne si rende ben presto conto che riesce a scrivere solo quando vede Ed. E lei non intende in alcun modo rinunciare alla possibilità di terminare il suo romanzo…






I protagonisti di questo romanzo sono Daphne, una ragazza un po’ eccentrica, cinica e a volte disillusa…
È sempre stata così: impulsiva, incapace di restarsene confinata in uno schema.
E poi c’è Edward, che tutti chiamano Ed, un ragazzo normale, poco avvezzo al romanticismo.
Ammetto di essere un’inguaribile romantica (“smielata” direbbe mio marito) per quel che riguarda le mie letture, ma ho trovato in Daphne la mia anima affine. Lei si perde nel “romanticismo” quando scrive, ma nella realtà non ci crede molto…
l’amore non ha senso, non ha logica, non è neanche divertente. Sprechi energie, fiato e tutto per ritrovarti comunque sola, che ci sia o meno un orso che ti russa di fianco, con i tuoi problemi, le tue insoddisfazioni, le paure…
Probabilmente il suo cinismo è dovuto a qualcosa successo nel passato, ecco perché ho trovato esilarante quando si mette ad osservare il piccolo Ben che si dichiara a Jane, la bambina che gli piace tanto… Commenta ogni gesto con il cinismo tipico degli adulti che sono stati feriti.
Che vi avevo detto? L’amore fa solo danni. 
Molto meglio la pizza.
Tutta la narrazione ruota intorno al fatto che Ed e Daphne sono inconsapevolmente legati, non tanto per via della casa che Ed sta ristrutturando o per la rottura del fidanzamento di Ed ad opera/per mezzo di un libro di Daphne… C’è sicuramente molto di più.
«Vuoi sapere davvero cosa hai fatto?», mi domanda lui, incredulo. «Mi hai rovinato la vita!» esplode, rosso in viso.
«E come accidenti avrei fatto?», sbotto anche io, allargando le braccia.
Era solo un libro, scritto così, per passare il tempo. Qualcosa con cui tenersi impegnati mentre aspetti alla fermata dell’autobus, non pensavo che avrebbe mai fatto del male a qualcuno.
In tutta la storia, poi, “il blocco dello scrittore” di Daphne diventa uno spunto comico…
È per questo che scrivo romanzi rosa, perché la realtà è terribilmente ingiusta e non ha alcun tatto.
Tutte le situazioni che vive Daphne, tutte le sue “ansie” sono lo start di situazioni paradossali che divertono, per quanto assurde. E tutto nasce dalle aspettative che le donne, soprattutto le lettrici di romanzi rosa, hanno…
quelli come Ed non capiranno mai. Non possono, dal momento che non conoscono i presupposti. È un problema di aspettative. Siamo cresciute con le fiabe, con la Disney. Abituate a credere che per il vero amore un principe ucciderebbe anche un drago, rischiando la vita.
Inoltre in questo romanzo viene ridicolizzato l’uomo medio, quello normale… anche se poi…
Progettiamo Mr Darcy e per qualche difetto non ancora identificato nella catena di montaggio produciamo Mr Bean, è un problema di contenuti. E dire che certe volte gli astucci ci vengono così bene. Come in questo caso, che pare un peccato doverlo buttare via.
Non avevo letto mai nulla di questa autrice e devo dire che sono arrivata a questo romanzo molto per caso, ma ne sono felice. È stata una lettura piacevole e divertente.
I capitoli si aprono con una citazione “romantica” alla quale la protagonista risponde in modo cinico, come spiega nelle note finali l’autrice stessa. Sono citazioni di film e/o libri molto attuali poste all’inizio di ogni capitolo, ma i riferimenti ai libri attuali li troviamo anche nel corso della narrazione e questo mi è piaciuto, forse perché l’autrice ha citato libri che ho letto (non tutti li ho amati, ma sapevo di cosa stesse parlando). Come quando ha proposto un finale alternativo per Harry Potter, un finale che mi ha fatto ridere come una matta, solo perché io amo Harry (anche Daphne lo definisce “il bietolone”).
Non poteva salvare Piton e far finire Potter in un tombino senza fondo?
Il racconto è in prima persona dal POV di Daphne, tranne pochi capitoli che sono scritti in terza persona e hanno come centro della narrazione Ed.
I personaggi sono curati, alcuni più di altri, ma si capiscono bene le loro personalità.
Ho provato odio profondo per Candy, a dispetto del suo nome, che oltretutto mi ha riportata alla mia infanzia.
Ho adorato invece la cugina di Daphne, Angie, un vero punto di riferimento per la protagonista.
Perché lei non giudica, non lo fa mai. Ti prende per quello che sei: lati positivi, lati negativi. Tutto insieme. E a volte basta solo quello. Ho amato anche Ben, che vuole conquistare la sua Jane, ma soprattutto capisce che Daphne è la “Jane di Ed”.
Ho provato simpatia anche per la zia e la nonna di Ed, due donne che sembrano dure, ma che sono solo preoccupate per il benessere e la felicità del loro nipote. E poi odiano Candy, quindi come fai a non fare la ola per loro?
Il finale di questo romanzo si inizia a configurare negli ultimi capitoli. È sicuramente chiuso, chiaro e va a sistemare alcuni tasselli. Nel corso dei capitoli conclusivi ci sono vari accadimenti un po’ inaspettati. Un primo colpo di scena mette in luce il motivo che sottende al cinismo di Daphne. Sicuramente bellissimo, per un attimo sorprendente, il contro-colpo di scena.
«Perché non cambi il finale?», propone lui, come se fosse una cosa da nulla.
Un pazzo!
«Non si può cambiare il finale!», lo rimprovera. «Il finale è già scritto, tu semplicemente lo trovi e lo metti nero su bianco. Non è l’autore che decide come va, per una buona volta sfatiamo questo mito.»
A conclusione dico che, tra stereotipi romantici, banalità e cinismo, la storia di Daphne risulta divertente, brillante, allegra… spensierata. Una storia carina da leggere per contrastare la noia che a volte ci prende. Ci sono periodi grigi e questo romanzo porta un po’ di “bagliore glitter”…
Riporto di seguito il calendario per questi ultimi giorni del mese.



Vi aspetto il prossimo mese con altre letture interessanti.



29 commenti:

  1. con la Bertod ho un rapporto discontinuo, alcuni suoi romanzi mi piacciono, altri un po' meno.
    questo parrebbe della schiera dei papabili piacenti :D
    e poi mi fido del tuo giudizio.
    così me lo tengo segnato per il futuro, al momento ho troppe letture arretrate da recuperare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tu troppe letture, a me voi tre m’avete rovinata....

      Elimina
    2. Esagerata! Direi che ti teniamo impegnata per non farti annoiare!

      Elimina
  2. Ho già letto qualche recensione al riguardo e non sembra malaccio ma anche io, come Chicca, ho troppe letture arretrare per aggiungerne di nuove.

    RispondiElimina
  3. Anche a me è piaciuta molto questa storia una nuova ventata d'allegria.
    Come Chicca con la Bertod un pò rapporto discontinuo anch'io ma questo libro come il primo mi sono piaciuti molto

    RispondiElimina
  4. Ok, io devo dirtelo: l'autrice di questo libro è una delle persone più odiose che mi sia mai capitato di incontrare. Se potessi tirarla sotto con la macchina lo farei!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci sono molti autori che non risultano piacevoli, personalmente ne ho incontrata una che tirerei sotto un tir, ma quando scrive l’adoro... la Bertod non la conosco, magari pure io la troverei odiosa, se la conoscessi...

      Elimina
  5. Ho letto qualche libro di questa autrice quando ancora si auto pubblicava e li ricordo con piacere, storie divertenti e ben scritte. Questo mi manca e lo metto in WL!
    (Appaio come unknown ma sono Erica Libri al caffè!!)

    RispondiElimina
  6. Uhm.... libro che non mi attira purtroppo. Ma mi fa sempre piacere leggere le tue recensioni! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Laura... lo so che abbiamo gusti totalmente differenti.

      Elimina
  7. Lei mi sta così antipatica che non credo leggero mai nulla di suo...

    RispondiElimina
  8. Questa è un'autrice che effettivamente è molto antipatica, lagnosa e che comunica malissimo online. Però, tolte queste riflessioni personali, i suoi romanzi non sono male. Ne ho parecchi nel kindle che mi aspettano. Non è una delle mie autrici preferite, però si lascia leggere. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. brava Stefania su una cosa hai ragione, non fa nulla per stare simpatica e si vende malissimo.
      Questo può essere visto come un difetto da alcuni e come un pregio da altri.
      Quante autrici fanno tante moine per essere recensite bene, ma non è la loro vera natura? Bisogna riflettere su questo :)

      Elimina
  9. I suoi libri saranno anche divertenti, ma l'autrice è veramente antipatica che mi fa scappare la voglia di leggerli!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dopo tutto quello che avete detto mi è venuta voglia di conoscerla ahahah

      Elimina
  10. Non conosco questa scrittrice, ma questa sua grande antipatia me la rende all'improvviso interessante.
    Grazie per la recensione: sembra effettivamente un libro piacevole, per i momenti di relax.
    Lea

    RispondiElimina
  11. Il romanzo é divertente e personalmente mi é piaciuto. Io cerco di sforzarmi a volte di non pensare a chi é l'autore proprio per dsre una possibilità a tutti...certo poi se proprio non la reggo...

    RispondiElimina
  12. Purtroppo non fa per me quindi passo anche se sembra veramente un libro carino!

    RispondiElimina
  13. No! Decisamente non fa per me, ma bella recensione!

    RispondiElimina
  14. Secondo il quotidiano d'informazione locale della mia città, Cecile Bertod vive a Termoli, sai? Dicono pure che i suoi romanzi siano stati scritti qui... questa cosa mi incuriosisce.

    RispondiElimina
  15. non leggo più questa autrice che, ha ragione Laura, è insopportabile. Questo è uno di quei casi in cui non potrei essere obiettiva, non voglio proprio leggerla più

    RispondiElimina
  16. Scusate se mi permetto, conosco Cecile personalmente e non è una brutta persona, definirla odiosa e insopportabile mi sembra eccessivo. Ha un carattere particolare, questo è indubbio, ma con me è sempre stata gentile e carina. L'ho incontrata in più di un'occasione e vi assicuro che ha molti pregi, compreso quello di saper scrivere storie divertenti e con protagonisti irriverenti che regalano gioia ;)

    RispondiElimina
  17. Ho un altro libro di questa autrice, ma l'ho comprato tempo fa e non l'ho mai letto. In questo periodo non amo questo genere di libri, quindi credo che rimarrà indietro per un bel po' di tempo. La storia sembra carina ma ultimamente non fa proprio per me...

    RispondiElimina