mercoledì 18 aprile 2018

Recensione #3 Dimmi che sarà per sempre di Kristen Ashley by Manuela



Autrice: Kristen Ashley
Titolo: Dimmi che sarà per sempre
Serie: Rock Chick #1
Editore: Newton & Compton
Data di pubblicazione: 19 luglio 2017
Pagine: 492

Trama
Indy Savage, figlia di un poliziotto e proprietaria di un negozio di libri usati, è una vera rockettara. Fin da quando aveva cinque anni, è innamorata di Lee Nightingale, che adesso ha abbandonato la sua fama di cattivo ragazzo per dedicarsi alla Nightingale Investigazioni come detective privato. Indy ce l'ha messa tutta per catturare l'attenzione di Lee, ma nonostante i suoi piani ingegnosi e sempre più elaborati, lui non ha mai dimostrato il minimo interesse, così, con il passare del tempo, Indy si è arresa e ha cominciato a evitarlo. Quando però un dipendente di Indy perde una borsa piena di diamanti e si ritrova in una spirale inquietante di rapimenti, macchine che esplodono e persino ritrovamenti di cadaveri, Lee torna prepotentemente nella vita di Indy. Ma questa volta la ragazza è determinata a impedire che il cuore si metta in mezzo. Il suo obiettivo è risolvere il mistero dei diamanti prima di Lee. Il detective, invece, cerca disperatamente di proteggerla e, allo stesso tempo, di riconquistare il suo amore.




Ho letto questo romanzo per completare un obiettivo per la challenge “Tutti a Hogwarts con le tre Ciambelle” (Laura, Laura e Stefania). L’obiettivo richiedeva la lettura di un libro con copertina nera, quindi la scelta è ricaduta su questo. Dico subito, però, che la copertina non mi attirava per niente e dopo aver letto la storia posso anche affermare che non c’entra nulla. L’unica cosa che un po’ mi attirava era il titolo.

Personalmente amo molto leggere romanzi rosa, quindi pensavo di affrontare una lettura piacevole. In realtà mi sono imbattuta in un racconto che non ha rispettato le mie aspettative.
La trama sarebbe stata anche carina. Il racconto è originale, unisce insieme un poliziesco con una storia romantica. Peccato che in alcuni tratti sia troppo forzata tanto da risultare irreale.

India e Lee si conoscono da sempre, le loro famiglie sono molto unite. Indy è innamorata di Lee da quando era piccola. Tutto il racconto gioca su una contraddizione: ti amo ma non voglio stare con te.

Ma il fatto era che avevo deciso di tenermi a distanza da Lee dieci anni prima, e non ero così sicura di voler tornare sui miei passi.

Lee è un investigatore privato con legami non proprio ortodossi e da una parte in contatto diretto con le forze di polizia.
Indy, pur di non cedere al “ricatto sessuale” di Lee, si improvvisa detective, con il solo risultato di finire sempre nei guai, in situazioni al limite del grottesco e con Lee che arriva sempre al momento opportuno.

Quindi hai scommesso con Lee che avresti trovato Rosie prima di lì e avresti restituito la borsa dei diamanti a quei brutti ceffi?” Ally mi guardava come se mi avessero appena risucchiato via metà cervello.


L’autrice ridicolizza la malavita, ma anche la relazione tra Indy e Lee viene banalizzata. Poteva trattare con più “spessore” il legame di profonda amicizia tra i familiari, l’amore che nasce da una conoscenza profonda, la forza della protezione da parte della famiglia, tanto quella dei buoni quanto quella “mafiosa”.

C’è poi un importante lato negativo. Solitamente non do peso agli errori di battitura che in un romanzo possono capitare, se questi sono in una percentuale infinitesimale... purtroppo questo romanzo è pieno zeppo di refusi. In questo testo troviamo lettere sbagliate (a/e - e/i – n/m, quello che mi ha più di tutti disturbato è stato lo scambio di lettere tra Duke e Luke: questo errore mi ha costretto a rileggere più volte il passo per riuscire a capire a chi ci si stesse riferendo), ma anche parole omesse o ripetute, oppure termini che non c’entrano niente con la frase in cui sono stati inseriti.

Il finale chiuso, chiarificatore, è la parte migliore di tutto il romanzo, poiché sistema tutti i tasselli lasciati in sospeso nel corso della narrazione.

Pensavo di affrontare una lettura scorrevole e piacevole, ma mi sono imbattuta in una storia che non mi ha coinvolta, non sono entrata in empatia con nessuno dei personaggi e a volte (molto spesso) mi sono annoiata.
Indy viene presentata come rockettara, ma di rock non ha nulla. Non ci sono riferimenti importanti alla musica o all’importanza della musica nella vita di India. Il rock viene inteso nel senso di trasgressione.
Ho trovato difficoltoso il procedere della narrazione e in alcuni tratti quasi confuso il racconto stesso. Molte volte mi si accavallavano i personaggi, poiché le descrizioni a volte non coincidevano.

Il romanzo è autoconclusivo, pur facendo parte di una serie, ma sinceramente non ho per nulla voglia di leggere il secondo appuntamento. Profondamente delusa dalla storia, dallo stile e, ahimè, dalla qualità dell’editing.



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