domenica 17 novembre 2019

Recensione #425 Ritorno a Riverton Manor by Kate Morton


Angolo vintage 2.0 #13

Ritorno, dopo aver saltato l'appuntamento di ottobre, con un romanzo perfetto per la rubrica creata da Chiara. Ho scelto di parlarvi del primo romanzo di un'autrice che ho scoperto grazie a una reading challenge.

Autrice: Kate Morton
Titolo: Ritorno a Riverton Manor
Editore: Sonzogno
Data di pubblicazione: 23 maggio 2007
Pagine: 515
Trama
Riverton Manor, Inghilterra 1924. È la festa di inaugurazione della sontuosa dimora degli Hartford, e il fragore di uno sparo si confonde con i botti dei fuochi d'artificio che illuminano il cielo. Il poeta Robert Hunter giace senza vita nei pressi del laghetto della tenuta, con la pistola ancora fumante in mano. È suicidio? Di sicuro è uno scandalo che scuote fin dalle fondamenta l'aristocratica casata, perché le uniche testimoni del fatto sono le sorelle Hannah ed Emmeline Hartford. Che da allora non si parleranno mai più. Inverno 1999. Sono passati più di settant'anni da quella notte, e la quasi centenaria Grace Bradley, nella casa di riposo in cui trascorre i suoi ultimi giorni, è convinta di essersi lasciata per sempre alle spalle i fantasmi del passato e i tristi ricordi. Ma una giovane regista americana, che vuole realizzare un film sulle sorelle Hartford e su quel misterioso suicidio, chiede la sua consulenza. Grace, infatti, oltre che testimone di tempi ormai remoti, è stata anche direttamente coinvolta nella vita della famiglia: cameriera personale di Hannah, fin da bambina aveva servito come domestica a Riverton Manor. Dapprima riluttante, accetta poi di collaborare e comincia a rievocare le vicende dei giovani Hartford, destinati a un'esistenza tanto fulgida quanto breve: il promettente David, partito giovanissimo per il fronte e mai più tornato; la sensuale e intelligente Hannah; la gaia e capricciosa Emmeline; e soprattutto l'enigmatico Robert Hunter, del quale entrambe le sorelle erano innamorate...



Ho conosciuto Kate Morton per caso, come dicevo, ma sono stata subito ammaliata dal suo stile di scrittura. Divorai 400 pagine in due giorni tanto ne ero incantata. Avrei voluto fare la stessa cosa anche con Ritorno a Riverton Manor purtroppo, però, una serie di impegni (noiosi ma necessari) mi hanno tenuta lontana dal libro fisico. Infatti la mia mente volava spesso in quella casa affascinante e alla storia di Grace, la protagonista e voce narrante.
Giovane cameriera racconta gli avvenimenti, a partire dal 1914 e per i successivi anni, che hanno portato al suicidio di Robert Hunter, famoso poeta dell'epoca. Attraverso i suoi ricordi, vividi ed emozionanti, ho potuto conoscere benissimo la vita dell'alta borghesia inglese di quel periodo e, soprattutto, il modo di pensare di quegli anni.
La prosa dell'autrice è riuscita, anche in questo romanzo, a farmi “perdere” nelle sue parole e non farmi soffrire per la lunghezza dei capitoli. Mi ha trasportata indietro nel tempo, all'interno di questa villa sontuosa e “vivere” insieme ai vari soggetti.
Ho amato Grace con la sua devozione per la famigia Hartford, soprattutto nei confronti di Hannah a cui rimane fedele fino alla fine. Hannah mi è piaciuta all'inizio, per le sue idee rivoluzionarie e la voglia di vivere pienamente la sua vita, meno però dopo il matrimonio con Teddy. Un avvenimento che ha spento tutto il suo entusiasmo. Emmaline... non so cosa pensarne di questa ragazza che cerca di riempire il suo vuoto interiore con feste, alcol e droghe. Da una parte la capivo, ma non mi ha convinta del tutto. Teddy, marito di Hannah, è un personaggio dal carattere debole e esageratamente legato alla sorella Deborah. Perché questa donna così emancipata e indipendente (aveva un lavoro) doveva per forza vivere con la coppia? Intromettersi in tutte le questioni della casa, poi! È sicuramente quella che ho sopportato meno. Infine veniamo a Robert. Anche lui, per quanto interessante, troppo fragile e insicuro. La Morton ne spiega benissimo la psicologia, tuttavia è un tipo di personaggio che non amo.
Caratterizzata perfettamente anche la servitù di Riverton Manor, ognuno definito in maniera sublime e coerente con il periodo storico.
Ben dosati anche i vari elementi narrativi. C'è mistero anche se quello riguardante le origini di Grace prevedibile; dramma non solo dato dalla guerra che cambia e porta via persone; suspance sulla sorte di alcuni personaggi; rimpianto per scelte affrettate e poco ragionate.
L'autrice è stata davvero brava a catturare, l'atmosfera, l'epoca narrata e i soggetti presentati. Per me una conferma visto che è riuscita a conquistarmi anche con questo suo primo lavoro.



Vi lascio il banner con i nomi degli altri blog partecipanti a novembre.








4 commenti:

  1. Ciao! Credo che questo romanzo mi piacerebbe... amo le storie nelle quali passato e presente si mescolano!

    RispondiElimina
  2. contenta che ti sia piaciuto, sai che con la Morton non vado d'accordo

    RispondiElimina