giovedì 24 maggio 2018

Gruppo di lettura UNRAVEL Me di Tahereh Mafi capitoli 66-73



Per questo nuovo Gruppo di Lettura a me spetta parlarvi della parte finale del libro. Oserei dire per fortuna… questo secondo appuntamento con la storia di Juliette non mi ha preso molto, in Shatter Me le “lagne” di Juliette avevano senso, per lo meno era prigioniera, ora è libera e in teoria sta lottando dalla parte dei buoni eppure continua a lamentarsi, a ripetere quanto il suo dono le pesi…

Titolo: Unravel me

Autore: Tahereh Mafi
Pagine: 540
Editore Rizzoli
Trama
Juliette è sfuggita alla Restaurazione e al suo leader che intendeva usarla come arma. Da quando vive al Punto Omega è libera di amare Adam, ma non sarà mai libera dal proprio tocco letale, né da Warner, che la desidera più di quanto lei credesse possibile. Tormentata dal passato e incapace di pensare al futuro, Juliette sa che dovrà compiere delle scelte difficili. Accettare il proprio potere distruttivo per metterlo al servizio della resistenza e, soprattutto, allontanare Adam pur amandolo con tutta se stessa.




 Capitoli 66 – 67 – 68 – 69 – 70 – 71 – 72 - 73



E ora: ATTENZIONE SPOILER capitoli dal 66 al 73…
Capitolo 66
Juliette si trova nel campo di battaglia, circondata da morti. Come sempre ha dei dubbi su se stessa e senso di tutta questa guerra.
In un momento di concitazione, Juliette viene fatta prigioniera.
Sto per morire.

Capitolo 67
Mi gira ancora la testa ma devo restare in me il più possibile.
Frastornata dalle botte pre-cattura, Juliette cerca di capire dove la stanno portando. Si rende conto che la sua destinazione sarà la casa azzurra e pensa che quindi sarà proprio Anderson a darle la morte.
Ma il momento della fine non è ancora arrivato…
Anderson dà ordine a qualcuno di prendersi cura di Juliette.

Capitolo 68
Juliette si risveglia in una stanza dal “carattere” maschile, con indosso indumenti puliti. Lei stessa ora è pulita.
Prende coraggio e cerca di esplorare il luogo dove è. Non capisce come mai sia ancora in vita.
Capisce di essere in casa di Anderson. Questi l’accoglie con finta cortesia. Le rivela che in questo luogo si trova anche la madre di Warner, una donna malata. Le racconta che Warner, pur di non separarsi dalla madre, ha chiesto e ottenuto il comando di quel settore.
Juliette ascolta, a tratti confusa, soprattutto perché non capisce come mai il Comandante Supremo ancora non l’abbia uccisa. Ma presto tutto si svela. Lui le fa intendere che vuole vendicarsi di lei, lei lo ha reso zoppo.

Capitolo 69
Anderson vuole conoscere i “segreti” di Juliette, quindi cerca di instaurare con lei una conversazione.
Ma per adesso stranamente sono curiosa di vedere cosa vuole da me. Perché sta parlando con me. Non mi interessa attaccarlo subito, so che adesso ho un vantaggio su di lui.
La conversazione è strana, sembra non avere senso, quando in realtà ne ha molto. Anderson sta minando le poche certezze di Juliette. Per ottenere la destabilizzazione della ragazza fa entrare nella stanza Warner.
E poi…a bruciapelo…vaneggiando sul senso di giustizia… fa esplodere un colpo contro il petto di Juliette.

Capitolo 70
È un dolore che non ho mai provato, un dolore che non ho mai pensato di sentire, che non avrei mai immaginato esistesse.
Juliette sente che è prossima la sua fine, prova tutte le sensazioni della morte che si avvicina.
Il suo unico rimpianto è di non aver ucciso Anderson.

Capitolo 71
Juliette è sospesa tra la vita e la morte e sente Warner chiedere aiuto a Sonya e Sara per far in modo di guarirla.

Capitolo 72
Juliette avverte un calore rigenerante, si sente “ricucire”.

Capitolo 73
Juliette si sveglia. Vede al suo fianco Warner e capisce che lui le ha salvato la vita.
Chiede a Warner dove sia il padre e se il comandante è a conoscenza che lei sia ancora viva…
Gli ultimi suoi pensieri sono considerazioni sul fatto che lei si sente più forte, cresciuta, maturata, pur rimanendo ancora una ragazzina. Tutto per lei è stato un motivo che l’ha spinta a crescere.

Fin qui il riassunto, ora però mi lascio andare ad alcune considerazioni, visto anche che comunque siamo giunti alla fine di questo romanzo.
Parto dal fatto che Warner mi sta ancora antipatico, sì ho capito è innamorato di Juliette, ma è e rimane psicopatico. Adam continua a rimanere un grande punto interrogativo. Non riesco a considerarlo né bene né male, sinceramente non mi convince molto. Kenji è il mio preferito. Lo so non c’azzecca niente con Juliette e forse è proprio questo la sua forza…
Di questo secondo appuntamento ho apprezzato la crescita di Juliette, sembra che la ragazza abbia finalmente preso coscienza del duo peso della storia, ma... ragazzi non mi prende… non riesco ad affezionarmi a Juliette, la trovo solo una che ha la capacità di guardarsi dentro e di esprimere le proprie emozioni i propri pensieri profondi, ma forse il carattere troppo lamentoso non mi avvicina a questa ragazza. In questo episodio la storia non è andata molto avanti, abbiamo scoperto “segreti” importanti, come il legame tra Warner e Adam. Abbiamo capito l’importanza e la grandezza dei vari poteri, ma siamo fermi a questa guerra che sta diventando sempre più senza senso.
Lo stile dell’autrice mi piace, è chiaro, semplice, fluido. Va dritto al punto. I capitoli sono brevi e questo ti invoglia a leggere.
Anche questo secondo appuntamento termina lasciando un “portone” spalancato! Caratteristica di questa autrice è proprio quella di lasciarti spiazzato, non sai mai cosa aspettarti.



Ecco il calendario se volete recuperare anche le altre tappe già pubblicate.





mercoledì 23 maggio 2018

Recensione #12 REALTA' PARALLELE di James Clines by Antonietta










Autore: James Clines
Titolo: Realtà parallele
Editore: Dark Twin
Data di pubblicazione: 29 gennaio 2018
Pagine: 163


Trama
Una raccolta di sette racconti a tema paranormale con cui James Clines vi accompagnerà attraverso diversi mondi, fatti di decisioni che cambiano la vita.
Con lui scopriremo vicende ai limiti dell'horror, con personaggi da incubo e protagonisti che si vedranno costretti ad affrontare scenari apocalittici, incontri oltre ogni immaginazione e strane apparizioni, portando il lettore a chiedersi quale sia il confine tra realtà e fantasia.
Un'antologia di sette racconti oscuri ambientati negli Stati Uniti, ricchi di omaggi al re dell'horror Stephen King, che vi trasporteranno in mondi lontani, dove la realtà si mescola con la fantasia, lasciando all'uomo la possibilità di scegliere e al destino quella di decidere il finale.
Tra zombie, buchi neri, non morti e giostre infernali vi ritroverete catapultati in storie dal sapore classico, dentro a realtà parallele nate dalle scelte dei protagonisti, realtà in cui nulla è ciò che sembra e tutto è quello che deve essere.






E' una raccolta di racconti horror di James Clines. 
E già l'identità dell'autore è un perfetto mistero. Non si sa chi sia, è dove viva, né dove sia al momento. Un mistero fitto che accompagna ogni sua singola storia. 

1 "L'inizio di tutto" è una storia (di zombie) sconvolgente, il racconto di un pugno di persone  che lottano per la sopravvivenza passando di regione in regione, cercando rifugio di casa in casa, fino alla scoperta in una d queste, di alcune videocassette registrate in un laboratorio... un racconto ansiogeno con un epilogo che lascia una domanda aperta. Fino a che punto può arrivare la curiosità dell'uomo e la sua bramosia di conoscenza?
2 "La più grossa cantonata della vostra vita". In  un club londinese un anziano medico racconta una vicenda assurda accadutagli in gioventù durante la guerra.  Come possono influire sulla mente le credenze popolari?
3 "Il biglietto vincente" per una corsa in un luna park particolare. Con una ricompensa per chi "eventualmente" riuscirà a venire fuori dal tunnel. Un racconto brutale ma che mi ha allo stesso tempo commosso.
4 "La bara". Come può apparire dal nulla una bara al 19mo piano di un grattacielo? Un presagio? Un mistero da svelare?
5 "La variante Todd". Cosa accade se si investe con l'auto un essere soprannaturale? 
6 "Il buco nero". Tutto è schematico  nella rigida e ordinata vita del sig. Fowler. Sempre ligio al dovere, al lavoro mai un ritardo, tutta la sua vita è organizzata finché un mattino succede l'imprevisto che cambierà tutto.
7 "Anime affini".  "Io vorrei morire, ma non è così semplice" così inizia il racconto di un uomo innamorato. Una storia d'amore impossibile in un libro Horror?
Spiazzante ma piacevole e stucchevole al contempo.


Quando mi è stato proposto di leggere e di recensire questo libro,a dire la verità ero un po' scettica, perché in effetti non amo molto i racconti brevi. Preferisco di gran lunga un bel romanzo, un tomone lungo che mi assorba con una bella storia. 
Ma io adoro l'horror in tutte le sue forme e quindi mi sono tuffata. E sono rimasta subito piacevolmente immersa nella lettura. Questo autore ha uno stile di scrittura scorrevolissimo e coinvolgente.
E' una raccolta di racconti che vanno dal paranormale all'horror più crudo passando per il mistero.  I temi sono i tipici del modo horror,dagli zombies ai vampiri, dagli assassini misteriosi ai lunapark abbandonati, ma sono narrati in uno stile e con un ritmo che tengono agganciato il lettore fino alla fine. 
Da appassionata di Stephen King posso azzardare un'influenza nello stile della narrazione che mi ha sorpreso e attratto piacevolmente da subito.

Spero vengano pubblicati altre sue raccolte e magari(perché no?) suoi romanzi.

Assolutamente consigliato.
Qui sotto anche i vari blog che pubblicheranno oggi la recensione.







Recensione #198 Bianca come il latte, rossa come il sangue by Alessandro D'Avenia




Nuovo appuntamento con la rubrica ideata da Rosaria del blog Niente di personale e dalla mia comandante Chiara La lettrice sulle nuvole. Questa volta ho potuto scegliere dal blog di Stefania Crepaldi e, tra le tante letture, mi ha incuriosito più di tutte proprio questo libro di cui, in una rarissima volta ho prima visto il film.

Autore: Alessandro D'Avenia
Titolo: Bianca come il latte, rossa come il sangue
Editore: Mondadori
Pagine: 254
Data di pubblicazione: 26 gennaio 2010
Trama
Leo ha sedici anni: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore di scuola sono uno strazio, i professori “una specie protetta che speri si estingua definitivamente”.
Così, quando arriva un nuovo supplente di storia e filosofia, lui si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva. Ma questo giovane insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando sprona gli studenti a cercare il proprio sogno. Leo ha un nemico che lo atterrisce: il bianco.
Il bianco è l’assenza, tutto ciò che ha a che fare con la privazione e la perdita è bianco.
Il rosso invece è il colore dell’amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l’ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, Silvia, una presenza affidabile e serena.
Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha qualcosa a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande.






Dico subito che il libro non mi è dispiaciuto, ma da come sentivo parlare del libro paragonato a Colpa delle stelle di John Green, mi ha leggermente deluso. Il film mi ha coinvolto molto di più.
La storia vede protagonista Leo, un ragazzo sedicenne, innamorato di Beatrice, sua compagna di scuola, malata di leucemia.
Trovo davvero ottimo lo stile narrativo dell'autore e la caratterizzazione di Leo, la sua evoluzione e crescita. Ho avuto l'impressione che i pensieri di un ragazzo così giovane siano stati espressi perfettamente: il dover crescere, le paure, le incertezze e il dover affrontare la perdita di una persona così importante. Ho apprezzato anche l'uso dei colori che l'autore fa per simboleggiare i vari sentimenti di Leo. Una cosa molto originale.
Dall'altro lato ho trovato, però, scarsa la caratterizzazione degli altri soggetti che sono rimasti troppo di sfondo. Il professore Sognatore, l'amico Niko e soprattutto Silvia, migliore amica del ragazzo, che riveste un ruolo molto importante nella vita di Leo.
So benissimo che la storia d'amore tra i tre personaggi (sì, perchè c'è il triangolo...) non è l'argomento base di questo romanzo, ma non è stata lo stesso ben costruita, tra queste pagine, quindi non mi ha emozionata come nel film.
Il libro, secondo me, sarebbe da tre stelle, ma mezza stella in più gliela concedo perché avendo visto il film mi è sembrato di conoscere meglio.

Vi lascio il calendario con le date delle recensioni degli altri blog.



Buona lettura.




martedì 22 maggio 2018

Recensione #197 Javier by Debora C. Tepes



Autrice: Debora C. Tepes
Titolo: Javier
Editore: Self
Data di pubblicazione: 18 maggio 2018
Pagine: 304

Trama
Vi starete chiedendo chi sono.
Sono un uomo disposto a tutto. Mi hanno voluto per la mia ferocia, mi hanno scelto per la mia imperturbabilità, e mi hanno trovato. Ora ho una missione da portare a termine e, costi quel che costi, non lascerò che il mio sangue macchi questa terra infetta.
Sono una macchina da guerra: le armi con cui mi difendo, le vite con cui gioco e la violenza con cui combatto mi rendono l’uomo che da dodici mesi guardo allo specchio. Qualcuno potrebbe definirmi il peggiore dei bastardi, e avrebbe ragione.
Nessuno mi fermerà.
Nessuno potrà impedirmi di raggiungere il mio obiettivo, neanche lei.
Il suo sguardo è letale, il suo sorriso è pericoloso, la sua rabbia è devastante. Lei è proibita, ma io possiederò il suo corpo, soggiogherò la sua mente e risucchierò la sua anima. Mi nutrirò di lei come il peggiore dei predatori.
Se proverà a opporsi, la distruggerò.
Nessuno dovrà scoprire chi sono.
Soprattutto lei.
*** ATTENZIONE ***
Il romanzo contiene contenuti adatti a un pubblico adulto e consapevole.







Debora scrive un nuovo libro e io mi precipito a chiederle una copia perché so che mi regalerà una lettura forte ed emozionante.



«Tu e io siamo destinati a soffrire, forse è per questo che ci siamo subito capiti. Siamo terre abbandonate da Dio, usurpate dalla cattiveria umana, governate da una forza indistruttibile. Siamo come le Ande, radicate a osservare da un’altura la violenza e il sangue. Siamo come il meraviglioso crepuscolo che stiamo contemplando: prossimi alla fine».



Questa volta ha scelto di narrare una storia con dei personaggi molto particolari, non perfetti e al di fuori dei soliti schemi. Un racconto romantico e tormentato che ha avuto, su di me, un impatto emotivo molto forte.
Infatti quest suo nuovo lavoro è un dark romance ambientato nel pericoloso mondo dei Narcos colombiani.
Il protagonista è Javier Romero, un agente della DEA che, lavorando sotto copertura, con il nome di Manuel, si infiltra come cecchino nella famiglia di Don Julio, uno dei boss più temuti e potenti della città di Medellìn. La sua attrazione per Yamile, figlia del boss, rischia però di avere gravi conseguenze sulla sua missione, ma soprattutto sul suo cuore.
La prima cosa che ho detto a Debora appena terminato il libro è stata: Ti Odio. Con affetto, naturalmente, ma il libro è stato “colpevole” di avermi emozionato tantissimo e il finale di avermi spezzato il cuore.
Javier e Yamile sono perfetti insieme. L'uomo tenta in tutti i modi, giustamente dal mio punto di vista, di mantenere il rapporto su un piano strettamente fisico, senza coinvolgere i sentimenti. Cosa questa che ho compreso perfettamente.



La odio perché è bellissima e sexy. La odio perché è fragile e pericolosa. La odio perché è innocente e problematica. La odio perché non riesco a odiarla sul serio. La odio perché non posso provare altro.



Compresibili anche i dubbi e i sentimenti della ragazza che non può fare a meno di sentirsi attratta dall'uomo.



Solo di una cosa sono certa: del mio amore per Manuel. È un sentimento incontrollabile e deleterio che ha preso il sopravvento in modo inaspettato, come un incendio doloso in una foresta. Basta una piccola fiamma per estendersi a profusione e radere al suolo ogni singolo albero. Forse tra i due sono l’unica ad amare, ma cosa importa, lo farò per entrambi. Il mio cuore gronda di sentimenti che non ho mai avuto la possibilità di provare prima.



Alla motivazione di fondo , evitare di compromettere il suo lavoro, deve anche aggiungere evitare di ferire la dolce ragazza che non c'entra nulla con i traffici del padre. Mi è piaciuto come Debora sia riuscita a descrivere così minuziosamente i sentimenti dei due protagonisti e ho apprezzato anche come ha voluto dividere la narrazione. Non i soliti pov alternati ma in varie parti che raccolgono prima le sensazioni di Javier, poi quelle di Yamile. Tutto questo ha fatto in modo che la storia si dispiegasse in modo davvero perfetto e facendomi amare in egual misura Javier e Yamile.
Ho trovato interessanti anche i fratelli della ragazza e non mi dispiacerebbe leggere qualcosa di loro due, in special modo di Santiago che si è portato via un pezzettino di me.
Mi è piaciuta, inoltre, l'ambientazione che fa da sfondo al romanzo che ho trovato ben descritta. Non ha risparmiato sulle scene violente e le azioni inuti e crudeli compiute dalla banda di Don Julio rendendo ancora tutto più realistico.



Non esistono killer professionisti qui, i sicari sono uomini poveri che per guadagnare qualcosa decidono di arruolarsi nell’esercito dei narcos. È povertà, è ignoranza, è istinto di sopravvivenza. È la strada più semplice per guadagnare pesos senza spaccarsi la schiena nei campi.



Lo stile sempre molto adrenalico non ha lasciato un attimo di respiro né a me né ai due poveri protagonisti.
Ho notato, infine, una certa maturita di narrazione nella scrittrice e sono curiosissima di leggere altro di suo. (magari su Siantago?)



lunedì 21 maggio 2018

Il mio Salone del Libro Torino 2018 by Manuela





Ho sempre desiderato andare a Torino per il Salone del Libro… quest’anno ci sono riuscita!!! Certo è stata un’avventura riuscire a organizzare il tutto, ma ne è valsa la pena… sono stati due giorni fantastici! Ho condiviso viaggio, alloggio ed esperienza con una amica speciale, Elisabetta. Al termine dei due giorni di fiera e mentre affrontavamo un terrificante viaggio di ritorno sotto un diluvio che ricordava molto il diluvio universale, Elisabetta mi ha detto: “Ma il prossimo anno oltre Torino facciamo anche Milano, vero?”
Come sempre avevo preso visione del programma già diversi giorni prima dell’evento e avevo preparato il mio “piano di attacco”… perfetto, con tutti gli eventi incastrati alla perfezione e… e sabato non l’ho seguito per niente! Sabato mi sono ritrovata a vagare da uno stand a un altro, ho incontrato le mie amiche blogger Chiara, Azzurra, Rosaria, Tiziana, Lidia (in doppia veste autrice e blogger), Denise, Maria Cristina, Sara… ho sicuramente dimenticato qualcuna, ma a mia discolpa ho l’età avanzata e quindi la memoria è quella che è…
Sabato quindi, dopo l’incontro con l’editore Newton Compton della mattina, è stato un girare e curiosare e chiacchierare in generale, tranne poi mettermi in fila alle 15 per riuscire ad incontrare una delle mie scrittrici preferite Anna Premoli allo stand della Newton Compton editori. In tutto questo girare ho incontrato però le mie amiche e compagne di Casa “Serpeverde” della challenge Tutti a Hogwarts con le tre Ciambelle. Inoltre ero in contatto con Martin Rua… va bene lo ammetto lo ho un po’ perseguitato…ma veramente la sua trilogia mi è piaciuta tantissimo e ci tenevo ad avere il suo ultimo romanzo, L’ultimo libro del veggente, autografato. Anche lui sono riuscita a trovarlo e scambiarci due parole allo stand della Newton Compton. Sempre lì ho anche avuto modo di incontrare un’altra autrice che ho apprezzato tantissimo, Patrisha Mar. Lei mi ha fatto sognare con due suoi romanzi Il tempo delle seconde possibilità e La poesia dell’amore. Ho rivisto con piacere anche Alessandra Angelini, alla quale ho ricordato la mia avversione nei confronti di Julien, mentre lei ha risposto che dovrà farmi ricredere.
Domenica invece ci siamo dedicate alle presentazioni, certo ne ho potute seguire poche, perché ci aspettava il rientro a casa e Torino-Roma non è un viaggio da poco, specie quando il tempo è pessimo. Fortunatamente Elisabetta non si lascia spaventare dalle condizioni atmosferiche avverse!!!
Abbiamo aperto la giornata di domenica con una presentazione divertentissima, ma con tanti spunti di riflessione: Lit-blogger: utilità e rischi a cura di Le Mezzelane. Questo incontro è stato condotto da Gaia Conventi (blog: Giramenti) e Mario Borghi (blog: La Pubblica Bettola). Questi due autori e proprietari di blog hanno raccontato la loro esperienza e anche i loro “guai”.
Terminato il loro incontro ero indecisa se incontrare nuovamente Sara Rattaro o se scoprire una nuova autrice il cui libro mi incuriosiva già da un po’… ho scelto il nuovo e quindi mi sono recata alla presentazione del romanzo di Silvia Truzzi, Fai piano quando torni, Longanesi. Evento molto piacevole, tanto che sono ancora più convinta di leggere questo libro.
L’ultimo appuntamento seguito è stata la presentazione del romanzo di Ilaria Tuti, Fiori sopra l’inferno, Longanesi. Ho scelto di seguire questa presentazione proprio perché avevo appena letto il romanzo, la recensione era stata pubblicata sul blog proprio domenica mattina, quindi ero curiosa di vedere se avevo “percepito” tutti gli aspetti della storia del commissario Battaglia. Ascoltando l’autrice parlare sono entrata ancora una volta nelle atmosfere del libro.

E poi è arrivato il tempo di riprendere la macchina e invertire la rotta… Bellissima esperienza!!! Felice di essere stata a Torino, contenta di aver incontrato amiche e compagne di avventura, soddisfatta di aver partecipato ad incontri interessanti (pochi ma buoni!!!).



domenica 20 maggio 2018

Recensione #196 Peccato originale: Il gioco by Tiffany Reisz




Autrice: Tiffany Reisz
Titolo: Il gioco
Serie: The Original Sinners#2
Editore: Newton Compton Editore
Pagine: 408
Data di pubblicazione: 4 luglio 2013
Trama
Ogni inibizione andrà perduta
Regola Numero 2: mai smettere di sperimentare

Nora Sutherlin, celebre autrice di romanzi erotici, non si è mai preoccupata del giudizio della gente. Per una donna come lei, trasgressiva e irriverente, sempre pronta a sperimentare, è difficile passare inosservata. Ora però, per la prima volta in vita sua, è costretta a nascondersi: il suo amante, Søren, non vuole che venga alla luce la natura perversa del loro legame e quindi le ordina di sparire per un po’, rifugiandosi nella villa di campagna del ricco e disinibito Griffin Fiske. Griffin è entusiasta di ospitare Nora, ma soprattutto è lieto di accogliere il suo pupillo e compagno di viaggio, Michael, un giovane, inesperto e dotato di una bellezza angelica. Il fuoco della passione non tarda a divampare e Nora ne viene travolta, ma il suo cuore è altrove: non fa che pensare a Søren e a un altro uomo del suo passato, che non è mai riuscita a dimenticare…






Altro libro a cinque stelle del 2018.
La relazione che vivono Nora e Soren è totalmente al di fuori della mia idea di relazione, eppure per loro è perfetta. Amo questi due protagonisti, comprendo tutti i loro comportamenti e scelte, ma io farei tutto diversamente. Proprio questi miei sentimenti bipolari mi hanno fatto amare completamente il romanzo. Mi ha emozionato oltre ogni dire grazie alla narrazione perfetta e ai personaggi indimenticabili.
Il merito è sicuramente dello stile della Reisz che riesce a portarmi dentro ogni personaggio. Mi mostra, ogni volta, i loro sentimenti più profondi e mi fa amare ogni più piccola sfaccettatura di loro.
Come nel volume precedente ho trovato molte scene esplicite e crude che però non mi hanno disturbato per nulla, anzi nonostante il forte aspetto BDSM è tenera e dolce.
Soren è il vero protagonista del libro e la Reisz è riuscita a mostrarmi il suo cuore. Adesso capisco molto meglio le motivazioni che lo hanno portato a diventare un sadico. Anche la relazione con Nora viene chiarita maggiormente.
Ho amato anche la parte che vede protagonisti il giovane Michael e l'ironico Griffin. Pure qui l'autrice è perfetta nel descrivere i tempi giusti dell'evolversi della storia tra i due.
Soren, Kingsley, Griffin, Michael e soprattutto lei, Nora, sono perfetti. Di certo non secondo la morale più diffusa. Ma proprio perché non hanno paura di essere quello che sono e di vivere la loro esistenza come vogliono, li rende speciali ai miei occhi.
Il romanzo dedica molte pagine allo sviluppo dei personaggi, rendendolo profondamente intenso.
Ormai ho deciso di dedicare i miei weekend alla lettura di questa serie perché ho più tempo da passare in loro compagnia. Ogni volta che inizio a leggere, infatti, il tempo vola e mi sorprendo di aver letto più di duecento pagine a seduta.
Non vedo l'ora di proseguire con la serie.



sabato 19 maggio 2018

Intervista con le vamp... blogger #19




Buon sabato lettori, puntualissime eccoci, io e La lettrice sulle nuvole, con l'appuntamento mensile in cui vi parliamo del libro scelto da voi con la scorsa votazione. Finalmente non è fantasy!!! Avete scelto uno sport-romance, genere che mi piace moltissimo e anche alla mia collega. Ma io e Chiara saremo d'accordo? Andate QUI per leggere il suo post e scoprirlo.


Autrice: Kristen Callihan
Titolo: La partita vincente
Serie: Game on #1
Editore: Always Publishing
Data di pubblicazione: 3 luglio 2017
Pagine: 360

Trama
Anna Jones è determinata a fnire il college per scrollarsi di dosso le insicurezze dell’adolescenza e riuscire, fnalmente, a trovare la sua strada nella vita. Nessuna distrazione, tanto impegno e un solo proposito: tenere alla larga il quarterback superstar del college che continua a lanciarle sguardi infuocati a la attrae disperatamente.
Drew Baylor ha un luminoso futuro davanti a sé: quarterback di talento per un college prestigioso, è pronto al grande salto verso l’NFL. La notorietà, dentro e fuori dal campus, è parte di lui, anche se l'affascinante QB non sembra darci troppo peso. Ma non avrebbe mai pensato di incontrare, o peggio, di perdere la testa, per l'unica persona che sembra infastidita e intollerante alla sua fama.
Una stella del football come Drew Baylor certamente sa come vincere una partita, ma riuscirà, a colpi di incontri bollenti, tanta dolcezza e perseveranza, a segnare il punto della vittoria nel cuore della sua irriverente Jones?



L'intervista



  1. A quale genere appartiene il libro?
Sicuramente si può collocare il romanzo nel genere Romance Sport con protagonisti New Adult.


  1. Cosa pensi dei protagonisti?
Mi sono piaciuti entrambi e li ho trovati davvero ben sviluppati. Molto realistici e tridimensionali nei loro atteggiamenti e nei loro sentimenti.

  1. Personaggio preferito?
Lui Drew Baylor, il Re della Battaglia. Lo so sempre il protagonista maschile ma che ci devo fare? Comunque è quello che ha avuto la crescita maggiore. Anche se Anna non è stata da meno.


  1. Personaggio più odiato?
Devo dire che nessuno è stato particolarmente odioso in questo libro.


  1. Che emozioni ti ha suscitato la lettura?
È arrivato nel momento giusto in cui avevo bisogno di staccare per cui mi ha rilassato nella prima parte e fatto penare nella seconda... ah Drew!


  1. Punti di forza?
La leggerezza della storia, anche se non proprio scontanta. Mi ha catturata subito e non pensavo altro che ritornare da Drew e Anna.


  1. Punti deboli?
Ecco diciamo che alcuni termini volgari potevano essere evitati.


  1. Come hai trovato lo stile del/della scrittore/scrittrice?
Perfetto per un romance: leggero, fresco e scorrevole.


  1. E' facile entrare in empatia con il/la protagonista?
Sicuramente sì, come già detto sono stati davvero ben sviluppati.


  1. Quale aggettivo lo descrive meglio?
Romanti e profondo.



  1. A chi lo consigli?
A chiunque abbia voglia di un romanzo leggero e scacciapensieri, ma con quel tocco di emozione che afferra il cuore. Ah Drew... E a chi ama il genere romance con quel pizzico di sport all'interno.


  1. Quante stelline gli dai?
Si è guadagnato quattro stelline e mezzo, senza le parolacce ne avrei date 5 senza problemi.

  1. Cosa ne pensi della cover?

Ehm... la apprezzo moltissimo! A parte la bellezza indiscutibile del modello è anche molto azzeccata per la storia raccontata.
 
  1. Citazione preferita?
penso che la felicità non sarà mai avere un lavoro perfetto, una casa perfetta o una vita perfetta. Non è una destinazione, capite? La felicità è una serie di momenti. Insomma, non è questo che è la vita? Momenti? Il qui e ora?

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Potrei finire con l’avere la più grande carriera del mondo, ma alla fine della giornata, sarà per la persona da cui torno a casa, per la persona con cui condividerò i miei traguardi che varrà la pena affrontare tutte le difficoltà. E per me, quella persona è Drew.


Vi lascio il modulo per consigliarci il prossimo libro.




Mi raccomando votate numerosi!