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mercoledì 17 giugno 2020

Recensione #506 Torno a prenderti by Stephen King


Angolo vintage 2,0 #19


Come spesso accade il protagonista dell'Angolo Vintage 2,0 (ideato da La lettrice sulle nuvole) è lui: Stephen King. Nel 2019 mi ero prefissata di recuperare le sue opere che ancora mi mancavano da leggere. Purtroppo non ci sono riuscita. Almeno oggi posso spuntarne una!


Autore: Stephen King
Titolo: Torno a prenderti
Editore: Sperling & Kupfer
Pag:: 105
Data di pubblicazione: 23 giugno 2008
Trama
Emily si è rifugiata in un disabitato luogo di villeggiatura. Un giorno mentre fa jogging lancia uno sguardo incauto al bagagliaio dell'auto del vicino... e si risveglia saldamente legata nella cucina di lui, in procinto di essere torturata e fatta a pezzi come la vittima che aveva casualmente adocchiato. Immobilizzata e indifesa, senza nessuno che possa sentirla nel raggio di chilometri, Emily tenta disperatamente di escogitare un piano prima che il mostro torni a prenderla. Il racconto, comparso nel 2007 in appendice al romanzo Blaze, è pubblicato per la prima volta in volume.



Torno a prenderti è una novella di cento pagine che mi ha accompagnato per un paio d'ore. Non di certo un capolavoro, ma una lettura godibile.

Emily non riesce a riprendersi dalla morte improvvisa della figlioletta. Per cercare di stare meglio, visto che anche il suo matrimonio sta affrontando un momento difficile, decide di passare qalche giorno nella casa delle vacanze di suo padre. Quando scopre il cadavere di una giovane donna viene stordita e rinchiusa dal colpevole.

La protagonista che lotta con tutte le sue forze per scappare è davvero un bel personaggio. Peccato la scarsa caratterizzazione che ne viene fatta. Difetto che ho trovato anche per il colpevole di cui non si conoscono neanche le motivazioni.
La brevità del romanzo è un'altra pecca che ho riscontrato. Infatti non è scarso solo lo sviluppo dei personaggi, ma anche la storia è frettolosa e troppo semplice. Nessun coinvolgimento con gli eventi, almeno per me. Mi sono mancate le descrizioni sempre accurate di King sui soggetti, sulla loro psiche deviata.

Nel complesso carino, però niente di che.


Come sempre curiosate anche negli altri blog.