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giovedì 11 ottobre 2018

Recensione #265 The Fireman L'isola della salvezza by Joe Hill


Purché sia di Serie! #1

Cari Lettori,
mentre molti di voi di notte dormono c’è chi invece è arzillo e sveglio. Io leggo dal Kindle rischiando ogni volta il divorzio da Coso che è infastidito dalla lucina del mio reader (bah). Ma non sono la sola, infatti la Lettrice sulle Nuvole, Chiara, dialoga con i suoi cricetini (in silenzio, così non rischia nulla) e danno vita a nuove rubriche.
I cricetini, stanchi di non conoscere il proseguo di alcune serie librose iniziate dalla loro ospite, hanno pensato bene di obbligarla in qualche modo a leggere i vari capitoli successivi.
Nasce così questa nuova idea per smaltire le
millemila serie iniziate – non so voi ma io ne ho a bizzeffe da terminare - e, di comune accordo con le solite amiche-blogger, abbiamo deciso di imporci come obiettivo mensile quello di proseguire una serie cominciata ma non ancora finita.


La rubrica quindi consiste nel leggere mensilmente un libro appartenente a una serie cominciata (quindi non il primo) e di parlarne sul blog, però in questo caso, con una recensione speciale.
Faremo una cosa che normalmente è il MALE ASSOLUTO, cioè Spoileremo sulla serie e sul libro letto. Più un delirio da fangirl, che richiama perciò i gruppi di lettura sui social, che una recensione vera e propria.
Ma bando alle chiacchiere e veniamo al libro che ho scelto io.


Titolo: The Fireman L'isola della salvezza
Autore: Joe Hill
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Pagine: 302
Data di pubblicazione: 15 novembre 2018
Trama
La Scaglia di Drago, la terribile peste incendiaria del nuovo secolo, sta decimando la popolazione e solo pochi scampano alla prima ondata dell'epidemia. Tra loro Harper, la generosa infermiera che si è messa in cammino verso l'ignoto per salvare il bambino che porta in grembo. Sulla sua strada ha trovato il Pompiere, un misterioso eroe solitario il cui vero nome, scoprirà poi, è John Rookwood. A tenergli lontani i nemici sono una sbarra uncinata e una pesante giacca gialla da vigile del fuoco che gli fa da scudo. A tenere lontana la morte, invece, sembra essere soltanto la sua lucida follia: John ha imparato a controllare le fiamme e protegge così i superstiti in fuga affrontando pericoli mortali. Decisi a sopravvivere, Harper e John viaggeranno in un paese impazzito, abitato da comunità apparentemente ideali e sotterraneamente letali, da bande di orfani senza meta e da cacciatori assetati di sangue. Un diario segreto, pieno di rivelazioni sul morbo, e gli straordinari poteri sviluppati dal Pompiere sono la loro unica difesa durante la lunga odissea che dovrebbe portarli all'isola della leggendaria Martha Quinn. L'isola della salvezza? Amore e tradimento, potere e sopraffazione, leggende e verità: nel sorprendente seguito de L'uomo del fuoco, Joe Hill non si risparmia e immagina un mondo apocalittico che ci fa veramente paura, ma anche un manipolo di esseri umani capaci di vincerla. Per amore.






Ho fatto passare esattamente due anni prima di decidermi a leggere il secondo capitolo di questo che, in America, è un libro unico. Non capisco mai certe scelte editoriali. Perché da noi suddividerlo? In fondo libri con 700 o più pagine ce ne sono parecchi!
Questo è uno dei fattori che mi ha creato non pochi problemi con questo volume. Non ricordavo bene i vari nomi dei personaggi, non riuscivo a collegarli tra loro e alla storia stessa. Avevo dimenticato anche la trama principale, ricordavo solo della spora che aveva portato al disastro. Ho provato quindi a rileggere la mia recensione (QUI) ma non mi ha aiutato granché. Soprattutto non mi ha illuminato con i personaggi secondari. Invece ha confermato la mia sensazione negativa verso l'infermiera Harper, eroina del libro... eroina poi mica tanto... Non sopportavo Harper nella prima parte e l'ho odiata qui. Non poteva morire lei al posto di John??? Partoriva il bebè e si toglieva dalle scatole. In fondo è stata lei che ha insistito per andare nell'isola di Martha Quinn credendo di trovare il paradiso. Ma dai si capiva lontano un miglio che era una trappola! Mi ha ricordato The Walking Dead e il viaggio verso Terminus.
Sono riuscita, sì, ad avere più informazioni su John, il pompiere, ma invece di farmelo comprendere e apprezzare di più hanno fatto il contrario. La sua ossessione per la moglie racchiusa nella fiamma a cui non permetteva mai di spegnersi era ridicola. Va bene che l'hai tanto amata, ma è morta... capito? Non è che se non fai spegnere i carboni torna da te!
La risoluzione finale contro Malboro Man non mi ha soddisfatta per nulla. Volevo più cattiveria. Poi perché eliminare tutti gli abitanti del campo nel grande rogo della chiesa? Ci sta eh, ma non so, boh...
Poi mi sono chiesta più volte come fosse possibile che ci internet era ancora attivo e i telefoni fissi no. Mistero.
L'idea di base era davvero originale ma non sviluppata a dovere come il world building che meritava una costruzione migliore.
Inoltre per essere un horror ci sono poche scene veramente angoscianti o spaventose.

Tuttavia lo stile di Hill mi piace e ho intenzione di leggere altro di suo.



Vi piace come idea? A noi SI!
Appuntamento fisso quindi ogni 11 del mese per parlare di serie.
Intanto ecco le partecipanti di questo mese:
Letture a Pois (presentazione)



venerdì 10 agosto 2018

5 cose che... #50 5 libri che vorrei leggere quest'estate




Ritorna la rubrica 5 cose che... creata da Twins Books Lovers. Nel post di oggi voglio parlarvi dei 5 libri che cercherò di leggere in questo periodo estivo. Ho già fatto la mia personale TBR estiva ma questi sono quelli che vorrei assolutamente leggere.

5 libri che vorrei leggere quest'estate



  1. Il ragazzo sul ponte di M. R. Carey pag 403 (preso a Tempo di Libri a Milano è l'ultima uscita di un autore che, finora, mi ha regalato ottime storie)
  2. La canzone di Achille di Madeline Miller pag 400 (anche questo romanzo lo vedo recensito positivamente da tutti per cui me lo sono regalato con il buono di compleanno delle due Laure La libridinosa e La biblioteca di Eliza)
  3. The fireman. L'isola della salvezza di Joe Hill pag 303 (sono imperdonabile! La prima parte di questo romanzo mi era piaciuta moltissimo e ho fatto passare troppo tempo)
  4. La devota di Koethi Zan pag 396 (avevo amato il primo libro di questo autore e vorrei vedere se riesce a conquistarmi anche questa volta)
  5. L'amica perfetta di E. Lockhart pag 320 (come sopra)

sabato 9 giugno 2018

TBR estate 2018




L'anno scorso ho sofferto moltissimo il caldo e per me che, solitamente, ero una lucertola questa cosa ha creato non pochi problemi. L'unico rimedio era starmene in giardino, fortunata me, all'ombra e con quel leggero venticello che faceva davvero piacere. E cosa potevo fare se non leggere? La mia lista dei libri da leggere si sfoltisce di più in questi mesi per cui, a questo proposito, volevo ri-proporvi, come già feci l'anno passato, una TBR estiva, da aggiungere alla solita mensile.
Visto che ho re-iniziato a comprare cartacei e non solo di quelli già letti e amati ho pensato di mettere metà ebook e metà cartacei.



Iniziamo con gli ebook che stanno aspettando nel mio Kindle:

  1. La devota di Koethi Zan pag 396 (avevo amato il primo libro di questo autore e vorrei vedere se riesce a conquistarmi anche questa volta)
  2. L'amica perfetta di E. Lockhart pag 320 (come sopra)
  3. Quel che sarà di noi di Marta Savarino pag 350 (altra autrice che apprezzo molto, la cover poi mi sempra perfetta per l'estate)
  4. Il giardino delle rose di Dot Hutchinson pag 330 (richiesto alla Newton visto che avevo amato il primo volume)
  5. Se ti accorgessi di me di Sharon Huss Roat pag 352 (avevo notato questo libro all'incontro di dicembre con la Newton e ho letto molti pareri positivi da colleghe blogger quindi devo assolutamente leggerlo)
  6. The fireman. L'isola della salvezza di Joe Hill pag 303 (sono imperdonabile! La prima parte di questo romanzo mi era piaciuta moltissimo e ho fatto passare troppo tempo)

Ora parliamo dei cartacei che raccolgono polvere sui miei scaffali.

  1. L'ordine della Spada di Virginia de Winter pag 682
  2. L'ordine della Chiave di Virginia de Winter pag 450
  3. L'ordine della Penna di Virginia de Winter pag 500
  4. L'ordine della Croce di Virginia de Winter pag 528 (dopo i velati, leggeri, quasi silenziosi consigli della mia Comandante Chiara ho deciso di iniziare questa serie che a lei è piaciucchiata... cavoli se fa male quella frusta!)
  5. Il ragazzo sul ponte di M. R. Carey pag 403 (preso a Tempo di Libri a Milano è l'ultima uscita di un autore che, finora, mi ha regalato ottime storie)
  6. La canzone di Achille di Madeline Miller pag 400 (anche questo romanzo lo vedo recensito positivamente da tutti per cui me lo sono regalato con il buono di compleanno delle due Laure La libridinosa e La biblioteca di Eliza)

Io cercherò di tenere fede a questa lista. In fondo ho tre mesi di tempo per leggerli tutti...





sabato 10 giugno 2017

Recensione #86 La vendetta del diavolo by Joe Hill


Autore: Joe Hill
Titolo: La vendetta del diavolo
Editore: Sperling & Kupfer
Data di pubblicazione: 6 marzo 2012
Pagine: 391

Trama
Dopo una notte di alcol ed eccessi, Ignatius Perrish si risveglia con un mal di testa infernale e... un paio di corna sulla fronte. Un'allucinazione, o forse no. Dopo la morte della sua fidanzata - violentata e assassinata in circostanze mai chiarite - Ig vive in un solitario purgatorio personale: pur essendo innocente, agli occhi della gente è lui l'unico vero colpevole. Tutti, ormai, sembrano averlo abbandonato. Tutti tranne uno: il suo demone interiore. Posseduto da un nuovo potere e con nuove, spaventose sembianze, per Ig è finalmente arrivato il momento della vendetta. Che si rivelerà la più atroce mai concepita.






Ig Perrish si risveglia dopo una notte di bagordi che a malapena ricorda. Ha un mal di testa tremendo dovuto soprattutto al fatto che sulla sua fronte stanno spuntando due corna. Corna che hanno lo strano potere di far confessare al protagonista tutti i peggiori desideri e gli oscuri pensieri delle persone che incontra, e, se Ig li tocca, viene a conoscenza di ogni cosa terribile che hanno fatto.
Penso che questo libro abbia una grande trama originale e lo sviluppo di questa storia sia stato abbastanza soddisfacente, ma volevo di più. Inoltre l'assassino viene rivelato quasi subito (anche se si era capito da quando il personaggio è stato introdotto) mi aspettavo un colpo di scena finale che rivoluzionasse tutto...
Ci sono sicuramente molte scene brutali, ma alla fine quella che ci viene raccontata è una storia d'amore e di emozioni umane dove il male e il bene non hanno limiti ben definiti.
Hill ha ereditato la capacità di suo padre nel creare personaggi “comuni” che potremmo incontrare tutti i giorni e che mi ha fatto pensare se ognuno di noi conosca davvero chi gli è più vicino.
Incontriamo una varietà di personaggi davvero ben sviluppati. Tra i tutti quello che ho trovato meglio descritto è proprio Lee, il migliore amico di Ig e probabilmente uno dei soggetti più oscuri che si possa incontrare.
Quella che mi è piaciuta meno è proprio la vittima intorno a cui gira tutto il romanzo: Merrin antica fidanzata di Ig brutalmente stuprata e uccisa. Anche se nel finale si riprende un po' e viene spiegata la motivazione della donna che poi ha avuto come conseguenza proprio la sua stessa morte.

Nel complesso, trovo Joe Hill uno scrittore che mi piace. Sicuramente usa molte “tecniche narrative” di suo padre, eppure le sue storie scorrono in modo diverso regalando una nota più positiva rispetto a King. Non vedo l'ora di leggere altro di lui!


lunedì 31 ottobre 2016

Recensione #3

The Fireman. L'Uomo del Fuoco (The Fireman, #1) by Joe Hill


Autore: Joe Hill 
Titolo: The Fireman L'uomo del fuoco
Editore: Sperling & Kupfer
Data di Pubblicazione: 6 settembre 2016
Pagine: 247
Prezzo Amazon: 9.99 

Trama
Mantenete il sangue freddo.
Arriva l'uomo del fuoco.

Nessuno sa dove e quando sia iniziata.
Tutti hanno imparato a loro spese che la nuova epidemia si diffonde più velocemente di qualsiasi altra malattia, e che ha già decimato la popolazione di grandi città come Boston, Detroit, Seattle.
Per i medici il suo nome è Trichophyton draco incendiarius, per la gente si chiama Scaglia di Drago, perché il suo primo sintomo è un marchio d'oro e nero sulla pelle e l'ultimo è la morte. Per autocombustione.
Milioni di persone sono infette; gli incendi scoppiano dappertutto. Non esiste antidoto. Nessuno è al sicuro.
Harper Grayson, bravissima infermiera che non si lascia abbattere da niente e nessuno, ha curato migliaia di malati prima che il suo ospedale fosse ridotto in cenere. Lei e il marito Jakob si erano promessi di farla finita, in caso d'infezione, ma ora che anche lei porta i segni terribili del Drago, Harper vuole vivere. Almeno fino al termine della sua gravidanza.
Incinta, abbandonata dal marito terrorizzato, perseguitata dalle feroci Squadre di Cremazione a caccia di infetti, Harper sembra destinata a soccombere.
Se non fosse per il misterioso straniero vestito da pompiere che arriva in suo soccorso.
L'unico uomo che sappia controllare il fuoco. Anche quello malato che cova dentro il suo corpo.
The Fireman è un romanzo apocalittico appassionante, diviso in due parti: L'uomo del fuoco L'isola della salvezza.








Dopo aver letto vari romanzi di questo autore, devo dire che mi piace molto sia come stile che come originalità. Credo che ormai tutti sappiano che è il figlio del celebre Stephen King.
In questa storia ci troviamo a combattere con una spora contagiosissima che infetta il genere umano facendo apparire scaglie di drago sulla pelle e provocando la morte per combustione spontanea dell'infetto. Un gruppo di persone sembra riuscire a controllarne gli effetti illuminandosi senza bruciare. Preferisco non aggiungere altro della trama visto che già il libro è stato diviso a metà rispetto all'edizione americana. Scelta che proprio mi rimane oscura...
In questo romanzo, Joe Hill, ci presenta svariati personaggi diversi tra loro. Tutti sono davvero ben descritti e sviluppati e, come in ogni libro, ci sono quelli che mi colpiscono in positivo e quelli che proprio non mi piacciono. Io, personalmente, ho amato John, il pompiere, seppure poco presente nella narrazione.


«È vero!» esclamò l’Uomo del Fuoco, voltandosi verso di loro con un sorriso che andava da un orecchio all’altro. «Da far impallidire il cinque novembre e il quattro luglio messi insieme. Chi ha bisogno dei bengala, quando ci sono io?»

La protagonista, Harper, al contrario non mi ha convinto fino in fondo. Ho apprezzato come impara a sopravvivere e “gestire” la malattia, però non riuscivo a vederla come l'eroina della storia e ho avuto difficoltà a instaurare un rapporto con lei. 


Siamo abituati a pensare alla personalità come a una proprietà privata, individuale. Tutte le convinzioni che fanno di te quello che sei... crediamo che siano una serie di file immagazzinati nel cervello. La maggior parte delle persone non ha idea di quanto invece rimanga immagazzinato all’esterno. La tua personalità non è solo ciò che sai di te stessa, ma anche quello che gli altri sanno di te. Sei una persona con tua madre, un’altra con il tuo amante e un’altra ancora con tuo figlio. Queste altre persone ti creano – ti completano – esattamente come tu crei te stessa. Quando non ci sei più, chi è rimasto continua a conservare le parti di te che ha sempre avuto con sé.

Mi ripeto, ma avrei preferito si parlasse di più di John, anche perché il titolo del romanzo è The Fireman... non le avventure dell'infermiera Harper.

Tuttavia adoro lo stile narrativo di Hill e le sue storie mi catturano sempre. Ho letto che molti lettori hanno trovato alcuni aspetti simili a “L'ombra dello scorpione”, capolavoro, per me, del grande King: la donna incinta, il ragazzo sordo, ecc... Nonostante ciò il romanzo, con la sua trama semplice e ben sviluppata, mi è piaciuto molto e non vedo l'ora di avere tra le mani la seconda parte. Infatti il finale non è un finale ma una brusca interruzione della storia.


venerdì 28 ottobre 2016

Chi ben comincia... #1


Nuova rubrica che ho deciso di fare dopo averla vista sul blog di Alessia del blog Il profumo dei libri.
REGOLE:
- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato

  • Aspettate i commenti

Per la prima “puntata” di questa rubrica del blog voglio farvi conoscere il prologo del libro Fireman – L'uomo di fuoco di Joe Hill, figlio di Stephen King. Mi piace molto il suo stile, quasi quanto quello del più celeberrimo padre!



Prologo

Accensione

COME tutti, Harper Grayson aveva visto un sacco di gente andare a fuoco in tv, ma la prima volta che vide una persona bruciare dal vero fu nel cortile dietro la scuola.
A Boston e in altre parti del Massachusetts le scuole erano chiuse, ma nel New Hampshire venivano ancora tenute aperte. Lì c’erano stati alcuni casi, ma isolati. Harper aveva sentito che mezza dozzina di pazienti erano ricoverati in un’ala sicura dell’ospedale di Concord, affidati alle cure di una squadra di medici equipaggiati con tute protettive integrali e infermiere armate di estintore.
Harper stava tenendo premuto un impacco freddo sulla guancia di Raymond Bly, un bambino di prima elementare colpito alla faccia da una racchetta da badminton. Succedeva sempre una o due volte ogni primavera, quando l’insegnante di ginnastica, Keillor, tirava fuori le racchette. E, puntuale, tutte le volte diceva ai ragazzi di non farci caso, anche se li vedeva con i denti in mano. Le sarebbe piaciuto che un giorno o l’altro Keillor si prendesse una racchettata nelle palle, giusto per la soddisfazione di dire a lui di non farci caso.
Raymond non piangeva quando era arrivato, ma poi si era guardato allo specchio e per un attimo aveva perso la sua compostezza: gli era apparsa una fossetta sul mento e l’agitazione gli aveva fatto tremare i muscoli del viso. Aveva un occhio nero e viola, quasi completamente chiuso. Il riflesso allo specchio lo aveva spaventato più del dolore.
Per distrarlo, Harper fece ricorso alle merendine di emergenza. Le conservava in un vecchio portapranzo di Mary Poppins, con qualche ammaccatura e i ganci arrugginiti: cinque o sei barrette al cioccolato, in confezioni singole. C’erano anche un grosso ravanello e una patata, destinati a gestire i casi più pietosi.
Harper guardò all’interno, mentre Raymond si premeva da solo l’impacco sullo zigomo.
«Mmm... Dev’essermi rimasto un Twix nella scatola dei dolci. Ne avrei proprio bisogno!»
«E io?» chiese Raymond, con voce nasale.
«Per te c’è qualcosa di meglio. Ho un grosso ravanello gustoso e, se fai il bravo sul serio, te lo lascio mangiare. Io prendo il Twix.» Harper gli mostrò l’interno del portapranzo.
«Bleah. Non lo voglio il ravanello.»
«Che ne dici allora di una bella patata dolce? È un fantastico bottino.»
«Bleah. Perché non ci giochiamo il Twix a braccio di ferro? Il mio papà lo batto.»
Lei fischiettò tre battute di My Favorite Things, come se ci stesse riflettendo. Le capitava spesso di fischiare motivi dai musical degli anni Sessanta e in segreto fantasticava di essere accompagnata da servizievoli ghiandaie azzurre e sfacciati pettirossi. «Non so se ti conviene sfidarmi a braccio di ferro, Raymond Bly. Sono in ottima forma.»
Finse di dover guardare fuori dalla finestra per pensarci su e fu allora che scorse un uomo sul retro.
Da dove si trovava, Harper aveva un’ottima visuale sul cortile, qualche decina di metri quadri di asfalto segnati qua e là dal tracciato per il gioco della campana. Più avanti c’era mezzo ettaro scarso di terriccio con le attrezzature complete di un parco giochi: altalene, scivoli, una parete per arrampicarsi e una fila di tubi di acciaio che i bambini potevano suonare come gong (e che lei chiamava lo Xilofono dei Dannati).
Era in corso la prima ora e il cortile era deserto. L’unico momento della giornata in cui non ci fosse un branco di ragazzini che strillavano, urlavano, ridevano e si scontravano fuori dalle finestre dell’infermeria. C’era solo quell’uomo, con indosso un’informe giacca verde militare e un paio di larghi pantaloni da lavoro marrone; il volto era in ombra, sotto un berretto da baseball sporco. Stava girando intorno al retro dell’edificio, camminando a testa bassa, malfermo sulle gambe. All’inizio Harper pensò che fosse ubriaco, dato che non riusciva a procedere in linea retta. Poi notò il fumo che gli usciva dalla giacca: volute bianche e sottili che si levavano dalle maniche e dal colletto, infilandosi tra i lunghi capelli castani.
Barcollante, l’individuo lasciò la zona asfaltata e proseguì sul terriccio. Fece altri tre passi e appoggiò la mano destra su un piolo di legno della scaletta di una palestrina. Anche a quella distanza si notava qualcosa sul dorso, una striscia scura – come un tatuaggio – punteggiata d’oro. I puntini brillavano, come granelli di polvere in un raggio di sole abbagliante.
Harper aveva visto le immagini al telegiornale, ciò nonostante in quei primi momenti non riuscì a capire cosa stesse accadendo. Le merendine caddero dal portapranzo di Mary Poppins e finirono sul pavimento. Lei non le sentì, non si rendeva conto che stava tenendo il contenitore inclinato, seminando ovunque dolcetti e cioccolatini. Raymond guardò la patata che atterrava con un tonfo sordo e rotolava sotto un mobile.
L’uomo che camminava come fosse ubriaco si piegò in avanti. Poi inarcò la schiena, scosso da una convulsione, gettando la testa all’indietro. Le fiamme gli lambirono la camicia. Per un attimo Harper ne scorse il volto scarno e agonizzante, poi la testa diventò una torcia. L’uomo si portò la mano sinistra al petto, senza lasciare il piolo con la destra che, in fiamme, stava carbonizzando il legno. La testa si piegò ancora di più all’indietro e la bocca si aprì per urlare, ma riuscì solo a eruttare fumo nero.
Raymond vide l’espressione sul volto di Harper e fece per guardare a sua volta fuori dalla finestra. Lei lasciò cadere il portapranzo sul pavimento e corse da lui, premendogli l’impacco sul viso con una mano, mentre gli metteva l’altra sulla nuca, girandogli la testa.
«No, caro», disse, sorpresa della calma che sentiva nella propria voce.
«Cos’era?» chiese il bambino.
Lei gli lasciò la nuca e allungò la mano fino alla corda della tapparella. Fuori, l’uomo in fiamme, in ginocchio, chinò il capo come se pregasse rivolto alla Mecca. Era avviluppato dal fuoco, un mucchio di stracci che rovesciava fumo oleoso nel freddo e limpido pomeriggio di aprile.
La tapparella calò con un fragore metallico, oscurando la scena, eccezion fatta per un bagliore frenetico di luce dorata che lampeggiava ai bordi.







lunedì 24 ottobre 2016

Trick or Treat Reading Challenge



Iniziamo con una sfida di lettura a tema Halloween ideata da Polvere d'inchiostro, Angela Cannucciari e KronosBooks

INFORMAZIONI SULLA CHALLENGE:
La reading challenge si svolgerà dal 24/10 al 06/11;
Le varie challenge sono cumulabili
Bisogna leggere minimo 3 libri.




I punti della challenge e la mia TBR

FRANKENSTEIN - un libro con la copertina verde
Desiderio eterno by Anna Grieco
JACK SKELETRON - un libro sottile
Desiderio eterno by Anna Grieco
DRACULA - un libro con un morto
Fireman by Joe Hill
LA MUMMIA - un classico
1984 by George Horwell
FAMIGLIA ADDAMS - un libro di una serie o una raccolta (racconti, poesie, ecc...)
La disciplina del cuore by Ledra
PAURA DEL BUIO - un libro che rimandiamo da tanto
Fireman by Joe Hill
ZUCCA DECORATA - un libro a cui cambieresti la copertina
1984 by George Horwell
DOLCETTO O SCHERZETTO - un libro ricevuto in regalo o in prestito
Fireman by Joe Hill


Io ci provo con la speranza di riuscire a portarla a termine!