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lunedì 11 settembre 2017

Chi ben comincia #19




REGOLE:
- Prendete un libro qualsiasi contenuto nella vostra libreria
- Copiate le prime righe del libro (possono essere 10, 15, 20 righe)
- Scrivete titolo e autore per chi fosse interessato
  • Aspettate i commenti







Buon inizio settimana, dopo tante recensioni volevo incuriosirvi con l'incipit di un libro che presto inizierò. La rubrica è stata ideata dal blog Il profumo dei libri.



Dillo tu a mammà di Pierpaolo Mandetta


Ricordati perché lo fai

La folla della stazione mi rema contro come il primo giorno che arrivai a Milano.
Il fumo delle tante sigarette si confonde con il grigiore generale. Fuori le strade sono bagnate dalla pioggia e le persone salgono e scendono imbronciate dai treni. Fuggono dappertutto, dirette alla prossima coincidenza o a qualsiasi altro dovere le tenga in pugno. Danno la triste impressione che la vita non gli appartenga davvero ma stiano solo tentando di rincorrerla.
Sono in ritardo. Mi affretto verso il vagone da cui arrivano i fischi e mi picchio la valigia sulle ginocchia.
«Aspetti, ci sono io! Aspetti! Eccomi, eccomi qua. La metro ha avuto dei prob...»
«SI MUOVA, VELOCE! Non possiamo mica aspettare lei!»
Il controllore mi insulta in bergamasco, mi scuso e salto dentro poco prima che il portellone si chiuda. Io e la valigia ci sdraiamo a terra e riprendo fiato. Sono sudato e ho la vescica piena, mi verrà una cistite, lo sento. Che stress.
Gattono tra i posti cercando il mio e trovo Claudia nell’ultima fila. Sistemo la valigia e sprofondo sul sedile.
«Buongiorno, principessa dormigliona» mi dice.
«Non è colpa mia. Uno ha cercato di buttarsi sotto la metro e hanno bloccato tutto. Ho dovuto prendere il tram. Secondo me lo fanno per rovinare la giornata a chi ancora vuole vivere. Dico io, va bene, sei incasinato perso e vuoi farla finita, ma Virginia Woolf si è annegata in un fiume. Non è che prima si è messa a scavare fino a dirottarlo sul villaggio per affogare tutti.»
«Analisi affascinante. Hai una bella cera, a proposito. Sei stato prigioniero nella cantina di un pazzo e i militari ti hanno liberato stamattina?»
«Ho dormito poco. Vado a darmi una sistemata.»
Mi chiudo nel bagno angusto e mi cambio la maglietta umida. Sono lercio, mi avvolgo nella carta igienica e mi passo il deodorante. Cerco di sistemare i capelli arruffati guardandomi allo specchio. Sono troppo lunghi, mio padre avrà da ridire. E molti sono anche bianchi, il che darà fastidio a mia madre. Rievocherà i tempi in cui avevo otto anni ed erano nerissimi, dandomi la colpa di essere diventato adulto. Ho messo la crema idratante, ieri sera, ma ho ugualmente le occhiaie livide. Credo sia la dieta, mi sta sciupando il viso. Forse dovrei imitare Sia, la cantante, e farmi crescere la frangia sugli occhi. O magari potrei imparare l’uncinetto, intrecciare i peli della barba e crearmi una bella maschera.




1 commento:

  1. Che bella rubrica! :D L'incipit che hai scelto scorre bene e veloce quasi si trattasse di un diario: mi è piaciuto!
    Ad ogni modo, ti scrivo per informarti che ti ho assegnato il premio Liebster Award 2017: passa a ritirarlo! ;)
    http://valentinabellettini.blogspot.it/2017/09/liebster-award-2017-anche-questanno-mi.html

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