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Buon
mercoledì, oggi vorrei incuriosirvi con un libro che aspettava, nel
mio kindle, da troppo tempo di essere letto.
La
rubrica è ispirata al blog Il
profumo dei libri.
Le
lettere segrete di Jo
di
Gabrielle Donnelly
Plumfield,
ottobre 1888
Carissima
Amy, mia figlia è arrivata in questo mondo e, che sia benedetta, è
la bimba più rossa e chiassosa che si sia mai vista! La nascita è
stata dura per entrambe, ma lei è venuta fuori come uno squillo di
tromba e quando me l’hanno appoggiata sul seno mi ha guardato con i
suoi occhietti grigi e vispi e ha annuito con aria decisa, quasi a
dire: «Ecco fatto! Non credo che lo rifaremo, mamma, e io sono la
prima a rallegrarmene».
Fritz
e i ragazzi sono già alla sua mercé, perché quando non strilla è
una creatura allegra e ci intrattiene tutti moltissimo. Meg la cova
come una chioccia con la cuffietta di pizzo, ignorando gli urli ma
salutando ogni gridolino e ogni mormorio come fossero i capolavori di
Herr Wagner o i discorsi del presidente Lincoln in persona. Daisy e
Josie le rendono omaggio e, alla fin fine, la piccola sembra
destinata a essere coccolata e viziata quasi quanto una certa
bambinetta dai capelli biondi che un tempo conoscevo a Concord.
A
ben pensarci, però, se da grande varrà almeno un decimo della donna
in cui quella bambinetta si è trasformata non avrò motivo di
lamentarmi, da nessun punto di vista. Se solo mammina e la mia Beth
fossero ancora qui con noi non potrei desiderare niente di più.
Devo
ammettere, cara, che è assolutamente magnifico avere una figlia!
Ovviamente
amo i miei bei ragazzi e sono arcifiera di loro, ma per me era una
profonda delusione non aver avuto anche una figlia, come tu hai la
tua Bess e come Meg – donna felice! – ha Josie e Daisy. E proprio
quando pensavo che quella parte della mia vita fosse giunta al
termine, ecco che arriva la bambina più preziosa che avessi mai
osato immaginare. La crescerò affinché diventi buona, diligente e
operosa nella comunità, e farò in modo che corra, giochi e sia
spensierata, abbia un corpo forte e una mente vivace. Le insegnerò a
seguire gli aspetti positivi della sua femminilità, ma le insegnerò
anche che le ragazze sono capaci quanto i ragazzi e altrettanto
intelligenti, grazie all’istruzione. Aspetto con ansia di vedere i
tempi in cui crescerà, tempi che per fortuna stanno cambiando per le
donne. Forse quando avrà l’età giusta le sarà addirittura
permesso di votare, come sperano le donne inglesi, e quando quel
giorno felice arriverà io lancerò in aria la mia cuffia da vecchia
signora, le gale, i nastri e tutto il resto, vedrai se non lo farò,
e scandalizzerò l’intera città come quand’ero ragazza!
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