Editore:
Feltrinelli
Data di pubblicazione: 18 ottobre 2010
Pagine: 136
Data di pubblicazione: 18 ottobre 2010
Pagine: 136
Trama
Hotaru
torna nel paese natale, un piccolo borgo tranquillo attraversato da
un fiume, per dimenticare le sue pene d’amore. Era andata ad
abitare a Tokyo e, per otto anni, aveva vissuto una relazione
sentimentale con un uomo sposato, un fotografo sempre impegnato nel
lavoro che inaspettatamente l’abbandona. Il ritorno di Hotaru è un
ritorno all’infanzia, un modo per ritrovare pace e serenità tra
gli amici, e l’affetto della nonna. La madre è morta e il padre,
un famoso psicologo, è in viaggio in California. Hotaru trascorre le
giornate aiutando la nonna nel suo caffè dall’atmosfera intima e
familiare. Rivede luoghi e persone del passato, soprattutto la sua
vecchia amica Rumi, dotata di una speciale capacità di intuire ciò
che si nasconde nell’animo delle persone. Un giorno, dopo una
passeggiata lungo le sponde del fiume, Hotaru incontra Mitsuru, un
ragazzo che le lascia una strana sensazione di déjà vu. È convinta
di averlo già conosciuto da qualche parte, senza però riuscire a
ricordare dove e quando. Risolverà l’enigma grazie all’aiuto di
sua nonna e della madre di Mitsuru, scoprendo un evento misterioso e
dal forte impatto emotivo. Il titolo originale del romanzo, Hagoromo
(letteralmente “abito di piume”), indica un particolare tipo di
kimono leggerissimo che le tennyo, figure mitologiche dalle sembianze
di donne-angelo, indossano per volare tra il mondo terreno e
l’aldilà. Guarita dal dolore, Hotaru può indossare il suo “abito
di piume” per librarsi in volo verso la vita, rinfrancata e
“leggera”, riappropriandosi finalmente della sua gioventù e dei
suoi sentimenti. Un romanzo struggente e salvifico che riesce a
trasmettere un forte senso di speranza nel futuro..
Primo
libro per me di Banana Yoshimoto, autrice di cui si parla molto bene.
La mia prima impressione, dopo aver letto questo romanzo, non è né
positiva né negativa. Forse non ho scelto il suo libro migliore, ma
questo avevo e questo ho letto.
Hotaru
ritorna a casa dopo esser stata lasciata dal suo amante. Un uomo più
grande di lei e sposato con cui era vissuta per otto anni. Qui,
vicino al suo amato fiume, cercherà di riprendersi dalla delusione.
Per
quanto bene andasse la nostra relazione, nella sua vita io non ero
nient'altro che un fantasma che compariva di quando in quando. Rumi
aveva ragione: forse sin da allora ero davvero diventata un fantasma
semitrasparente.
Innanzitutto
devo dire che lo stile della Yoshimoto è leggero e piacevole da
leggere. Mi è piaciuto abbastanza anche se, a volte, avevo
l'impressione di non capire bene cosa volesse dire. Una sensazione
strana... Altra cosa che non mi ha entusiasmato è l'assenza dei capitoli. Sì ci sono dei paragrafi, ma io sono tipo da capitoli. Ho bisogno di staccare un attimo e riprendere. Tuttavia il libro è scivolato via in un paio di ore e mi
ha lasciata con un senso di dolce malinconia nel cuore.
La
storia si dipana lentamente e non ci sono grandi avvenimenti
sconvolgenti o colpi di scena. Eppure, proprio questo, rende il
tutto più credibile. Come qualcosa che possa accadere nella vita di
tutti i giorni.
Il
mio corpo stava mettendo a fuoco il presente;
il
passato, per quanto bello fosse stato,
cominciava
a dissolversi.
Hotaru
e gli altri soggetti della storia sono ben delineati. SI riesce,
benissimo, a entrare nella testa della protagonista e vivere con lei
tutta la fase che dal dolore la porta alla guarigione. Il
rapporto che si instaura con Mitsuro ha davvero qualcosa di magico e
incantato...
Ho
apprezzato anche la presenza leggera di alcuni elementi
soprannaturali che, senza strafare, riescono a dare ai personaggi
un'impronta ancora più accattivante e interessante.
Proseguirò
con altri libri dell'autrice? Forse sì, ma non subito. Sicuramente
mi farò consigliare da chi la conosce meglio di me il suo prossimo
libro da leggere.
Ciao Dolci, eccola qui un'appassionata di Banana.
RispondiEliminaNe ho letti parecchi e anche se non tutti mi sono piaciuti allo stesso modo, è cmque un'autrice sulla quale - magari con calma e qlke anno di mezzo - ritorno.
Sarà questo suo stile, il suo Paese, la lievità dei suoi racconti...
Ciao e buona giornata, Marina
Ciao e grazie per i consigli. Hai un libro preferito che potrei apprezzare di più?
Eliminaa me non è piaciuto per niente, ma neanche il suo stile
RispondiEliminaIo invece voglio darle un'altra possibilità!
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