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domenica 17 settembre 2023

Recensione #960 Battle Royale by Koushun Takami

 


 Buona domenica, dopo parecchi mesi che non aderivo a questa rubrica, ho deciso di partecipare con un romanzo che aspettava davvero da un sacco di tempo nella mia libreria.


Autore: Koushun Takami

Titolo: Battle Royale

Editore: Mondadori

Pag: 613

Data di pubblicazione: 21 giugno 2016

Trama

Repubblica della Grande Asia dell'Est, 1997. Ogni anno una classe di quindicenni viene scelta per partecipare al Programma. Questa volta è toccato alla terza B della Scuola media Shiroiwa. Ignari di ciò che li attende, i ragazzi si ritrovano intrappolati su un'isola deserta, controllati tramite collari radio e costretti a partecipare a un gioco perverso. Lo scopo è uccidersi a vicenda. Finché non ne rimanga uno solo... A metà tra l'epica postmoderna di Hunger Games e la ferocia totale del Signore delle Mosche, Battle Royale è il libro più venduto di tutti i tempi in Giappone. Scritto con uno stile freddo e affilato come la lama di una katana, è un classico della letteratura pulp. Un romanzo controverso e ricco di implicazioni che ha saputo raccontare per primo cosa significhi essere giovani in un mondo dominato dal più feroce darwinismo sociale.




Durante l’estate ho avuto modo di guardare alcune serie tv e film orientali. Naturalmente il genere che ho scelto è il distopico o quello con gli zombie e sono rimasta subito affascinata dalle storie create, dai protagonisti, dalla regia... da tutto insomma.

Per cui visto che in libreria avevo, da anni ormai, il libro Battle Royal, comprato dopo aver letto che era stato il modello al quale si era ispirata Suzanne Collins per la sua trilogia Hunger Games, ho deciso di infilarlo in valigia e portarlo con me in vacanza.

Il tempo trascorso tra quelle pagine è stato qualcosa di magnifico, una storia che mi ha tenuta incollata alle pagine.

Il romanzo presenta molti personaggi. Si parte, difatti, con i circa 40 studenti che saranno impegnati in questo gioco al massacro. Non sono caratterizzati perfettamente solo descritte le loro peculiarità principali in poche parole eppure ognuno di loro riesce a dare un suo contributo alla storia e rimanere impresso al lettore. Quello che ho apprezzato di più è che non c'è distinzione tra buoni e cattivi, non si sa chi riuscirà ad arrivare alla fine o chi morirà all'improvviso. Niente è scontato. Quelli sui quali avevo puntato io non sono rimasti neanche fino a metà libro...

Non sono riuscita a dare il voto pieno al romanzo perché ci sono alcune parti che personalmente ho ritenuto un po' lente e pesanti anche se necessarie. Quando si parla di politica io mi annoio.

Un vero peccato che questo autore abbia deciso di scrivere solamente questo romanzo perché con un finale del genere noi lettori meritavamo un seguito!

Una bellissima storia distopica e crudele che non fa sconti a nessuno! Ho trovato il mio genere preferito!!!






3 commenti:

  1. Come sempre le tue scelte letterarie mi incurisoscono e allo stesso tempo mi allontanano da un genere che ancora oggi non riesco ad amare. Bello però perché ho ritrovato gli spunti della serie della Collins

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  2. Ciao! Non è il mio genere, ma mi sembra comunque coinvolgente :-)

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