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martedì 29 novembre 2022

Recensione #881 La donna in nero by Susan Hill

 




Buona giornata, lettori. Sul blog è tempo di Questa volta leggo e la parola scelta per novembre è DONNA.


Autrice: Susan Hill

Titolo: La donna in nero

Editore: Mondadori Oscar Fantastica

Pag: 288

Data di pubblicazione: 18 ottobre 2022

Trama

Arthur Kipps, giovane avvocato londinese, viene incaricato di gestire l'eredità e presenziare al funerale della signora Alice Drablow, l'unica abitante di Eel Marsh House. L'antica dimora si erge in fondo a un sentiero percorribile solo con la bassa marea, immersa nella nebbia e nel mistero; ma ciò non basta a spaventare Arthur. È solo quando al funerale scorge una giovane donna vestita di nero che un sottile senso di inquietudine inizia a pervaderlo. Una sensazione che diventa via via più pressante quando, a Eel Marsh House, Arthur rivede l'apparizione, mentre gli abitanti del luogo si mostrano sempre più reticenti a parlare di quella figura misteriosa, e dei suoi veri scopi. Nonostante questi oscuri presentimenti, Arthur decide di portare a termine il suo incarico e, per mettere ordine tra i documenti di Alice, trascorre la notte nella casa. Una decisione di cui presto si pentirà.






Avevo vari libri con donne in copertina che sarebbero stati perfetti per la parola del mese, ma alla fine ho deciso di buttarmi su un romanzo gotico visto che non ne leggevo da tempo. È un genere che leggo sempre con piacere, se scritto come dico io.

Un avvocato inglese, Arthur Kipps viene incaricato di sistemare le varie pratiche dell'eredità di Alice Drablow. Si reca così a Eel Marsh House, ma le cose si fanno subito strane...

La donna in nero di Susan Hill mi ha ricordato moltissimo le atmosfere di Lovecraft, di Poe. Quelle ambientazioni cupe, grigie e ammantate da una fitta e inquietante nebbia. Il romanzo è un tipico horror classico senza sangue, ma incentrato proprio sull'atmosfera spettrale concretizzata da parole usate alla perfezione. Descrizioni così evocative da darmi i brividi.

Non conoscevo questa autrice che, almeno per questo libro l’ho preferita alla più famosa Shirley Jackson. La Hill è riuscita veramente a creare quel tipo di suspense, quel tipo di pathos che io cerco in un romanzo gotico-vittoriano.

La storia raccontata è breve, sono poco più di 200 pagine, eppure scegliendo i giusti termini ha creato un ritmo di narrazione che mi ha aiutata a immedesimarmi immediatamente con il protagonista Arthur.

Sicuramente è un’autrice che voglio approfondire in futuro.




 






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