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domenica 29 maggio 2022

Recensione #813 Una cattiva Baby-Sitter by Gilly Macmillan

 

Buongiorno, settimana ricca di recensioni che si conclude con un thriller che ho ascoltato, come al solito, durante le mie camminate quotidiane e nei momenti liberi.


Autrice: Gilly Macmillan

Titolo: Una cattiva Baby-Sitter

Editore: Newton Compton Editori

Pag:: 384

Data di pubblicazione: 2 luglio 2020

Trama

Un grande thriller
Dall’autrice del bestseller 9 giorni
«MacMillan sa come tenere alta la tensione.»
«Ti tiene con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.»
Jocelyn Holt non ha trascorso un’infanzia felice.
Cresciuta nella grande e tetra casa di Lake Hall con due genitori freddi e indifferenti, ha cercato conforto nell’unica persona in grado di dimostrarle affetto: la sua adorata tata, Hannah. Ma una notte, all’improvviso, Hannah è scomparsa senza lasciare tracce e la bambina ne è rimasta sconvolta. Ossessionata da quel mistero, non si è mai ripresa del tutto e, crescendo, è diventata una donna scostante e silenziosa, incapace di fidarsi completamente del prossimo. Trent’anni dopo, Jocelyn è costretta a tornare a Lake Hall insieme a sua figlia Ruby e quindi a confrontarsi con il passato. Ma quando un teschio umano viene rinvenuto nel lago della tenuta, tutte le sue certezze iniziano a vacillare. Potrebbe trattarsi di Hannah? Mentre ipotesi inquietanti iniziano a farsi largo nella sua mente, qualcuno bussa alla porta della grande casa. Qualcuno che potrebbe avere tutte le risposte che Jocelyn sta cercando.





 La protagonista di questo libro, Jocelyn, è tra le più cretine e irritanti eroine in cui mi sia imbattuta. Proprio non riesce a vedere le persone per quello che sono. Ha questo perfetto ricordo di Hannah, la sua vecchia baby-sitter che crede a tutto ciò che la donna le dice. Anche quando le cose non sono esattamente come le presenta Hannah. Posso arrivare a perdonare la bambina trascurata che era allora, ma non la donna indipendente che dice di essere oggi. Mai che cambi poi idea nei confronti della madre che lei vede come la cattiva della situazione. È davvero insopportabile nella sua cecità.

 Il romanzo è strutturato con vari punti di vista. Ci sono quello di Jocelyn, di Virginia, madre della ragazza, di Hannah, e dell'agente che segue il caso di un teschio ritrovato nel lago vicino alla tenuta della famiglia.

 Il mio preferito è stato senza dubbio quello di Virginia. Le sue parole e i suoi sentimenti sono quelli che mi hanno colpito maggiormente. Come ho già detto Jocelyn era la più irritante di tutti e Hannah mostra tutta la sua mente perversa. Praticamente inutile quella del detective che serviva solo a spiegare gli avanzamenti della ricerca sul teschio. Non porta più di tanto al fine della trama. Il mistero al centro del thriller, perlomeno a me, è sembrato veramente banale e prevedibile. Ho capito subito cosa fosse successo anni fa anche se speravo in un colpo di scena che rigirasse la mia impressione. 

 Tuttavia non mi sento di dare un giudizio totalmente negativo allo stile dell’autrice perché ha saputo comunque coinvolgermi e, nonostante io avessi le idee ben chiare, e stata capace di mettermi quei piccoli dubbi necessari in un libro thriller mystery.

 Non è da escludersi che leggerò, o ascolterò, altro di suo.





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