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lunedì 14 febbraio 2022

Recensione #762 Viola e il Blu by Matteo Bussola

 

Buongiorno, come sempre per affrontare il lunedì vi porto la recensione di un libro meraviglioso.

Questa volta si tratta di una storia per bambini che, come molto spesso succede, soprattutto se sono scritte bene, dovrebbero essere lette anche dagli adulti.


Autore: Matteo Bussola

Titolo: Viola e il Blu

Editore: Salani

Pag: 144

Data di pubblicazione: 25 marzo 2021

Trama

UN INNO ALLA BELLEZZA E ALL'AUTODETERMINAZIONE.
Una storia per far crescere le bambine e i bambini liberi dalle etichette.

È facile essere una bambina difficile. Se non hai paura di cadere quando vai fortissimo in bici, se preferisci arrampicarti sugli alberi invece che giocare alle principesse, se ti dicono di non giocare a calcio coi maschi e tu non capisci bene il perché, se hai l’impressione che quando ti chiedono di fare la brava intendano solo farti stare zitta, insomma ogni volta che non sei ciò che si aspettano da te, allora ecco. Almeno una bambina così la conosci di sicuro. Magari, quella bambina sei proprio tu.




È un pomeriggio come gli altri mentre Viola e il suo papà chiacchierano amabilmente. La bambina animata da una curiosità tipica della sua giovane età pone molte domande all'uomo.

Mi è piaciuta moltissimo questa storia che si legge in un attimo. 144 pagine che volano via, pregne però di significati profondi e mettono in luce cose alle quali neanche si fa caso. Perché il rosa è da femmine e il blu da maschio? Perché ci sono giochi da maschi e giochi da femmina? Perché le donne devono fare determinate cose mentre gli uomini ne devono fare altre? E soprattutto perché se una persona non vuole attenersi a certi schemi preimpostati è definita strana?

Le risposte del papà di Viola sono meravigliose e mettono in luce tanti insegnamenti che andrebbero elargiti ai propri figli.

L’ingenuità, la freschezza, la la spontaneità dei bambini dovrebbe essere osservata più spesso e non dimenticata con il trascorrere degli anni, con il doversi per forza sentire adeguati a certi modelli imposti. È una cosa che io ho sempre odiato, fin da quando ero bambina. Ero considerata strana perché amavo vestire da maschio e giocare con le macchinine e le pistole. La mia passione per il rosa è una cosa abbastanza recente. Da bambina giocavo con i giochi da maschio e adesso faccio la collezione delle Barbie. Sono stata fortunata nell' avere dei genitori di mentalità aperta che non mi hanno mai creato particolari problemi sul mio modo di essere.

Ero una bambina storta come dice il padre di Viola? Può essere, ma ci vorrebbero più bambini storti nella vita che zombie incasellati in ridicoli steropi.

Per me è un primo approccio con Bussola che avevo sentito nominare spesso. Ho apprezzato molto il suo stile che permette ad adulti e bambini di poter comprendere fino in fondo tutte le tematiche presenti.





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