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venerdì 12 giugno 2020

Recensione #503 L'enigma della camera 622 by Joël Dicker




Seicentoquaranta pagine da leggere in pochi giorni... Quando Susy (I miei magici mondi) mi ha proposto di leggere il nuovo libro di Joël Dicker ero perplessa. Però questo autore, di cui mi parla sempre benissimo una cara amica, mi incuriosiva da tempo per cui ho vinto le perplessità e mi sono buttata.
Ringrazio La Nave di Teseo per la copia digitale e cartacea del romanzo.


Autore: Joël Dicker
Titolo: L'enigma della camera 622
Editore: La Nave di Teseo
Pag:: 640
Data di pubblicazione: 11 giugno 2020
Trama

Un fine settimana di dicembre, il Palace de Verbier, lussuoso hotel sulle Alpi svizzere, ospita l'annuale festa di una importante banca d'affari di Ginevra, che si appresta a nominare il nuovo presidente.
La notte della elezione, tuttavia, un omicidio nella stanza 622 scuote il Palace de Verbier, la banca e l'intero mondo finanziario svizzero.
L'inchiesta della polizia non riesce a individuare il colpevole, molti avrebbero avuto interesse a commettere l'omicidio ma ognuno sembra avere un alibi; e al Palace de Verbier ci si affretta a cancellare la memoria del delitto per riprendere il prima possibile la comoda normalità.
Quindici anni dopo, un ignaro scrittore sceglie lo stesso hotel per trascorrere qualche giorno di pace, ma non può fare a meno di farsi catturare dal fascino di quel caso irrisolto, e da una donna avvenente e curiosa, anche lei sola nello stesso hotel, che lo spinge a indagare su cosa sia veramente successo, e perché, nella stanza 622 del Palace de Verbier.



Questo è uno di quei casi in cui il numero delle pagine non si percepisce. La storia raccontata da Dicker è puro intrattenimento e mi ha coinvolta immediatamente.

Protagonista del romanzo è l'autore stesso. Dopo la morte del suo editore, Bernard De Fallois, Joël si prende un periodo di riposo in un hotel svizzero. L'incontro con una misteriosa donna, Scarlett, lo porterà a voler scoprire cosa sia avvenuto nella famigerata Camera 622.

Per quale ragione al Palace de Verbier c’è una camera 621 bis al posto della 622? Perché c’è stato un omicidio! La finzione supera la realtà.

I numerosi personaggi presenti avrebbero potuto confondermi con molta facilità, invece ho trovato ognuno di loro carismatico e caratterizzato finemente. Non ne ho uno preferito perché non li ho sempre tutti amati, anzi, a volte, li ho trovati detestabili. Credo questa sia proprio l'intenzione dell'autore: destabilizzare il lettore. Almeno mi ha dato questa impressione.

Quando si vuole veramente credere a qualcosa, si vede solo quello che si vuole vedere.

Spesso credevo di aver capito il ruolo di ognuno di loro e invece Dicker cambiava completamente le carte in tavola. Centellinava, poi, le varie informazioni utili a creare il quadro completo della situazione. Accrescendo, così, anche la mia curiosità. Non riuscivo proprio a smettere di leggere!
La trama è intricata, piena di colpi di scena che mi giungevano inaspettati. Anche qui, quando mi illudevo di non poter essere ulteriormente stupita, lui tirava fuori un altro particolare sconvolgente. La mia esclamazione più frequente? Ma che cavoli!

La vita è un romanzo di cui già si conosce la fine: il protagonista muore. La cosa più importante, in fondo, non è come va a finire, ma in che modo ne riempiamo le pagine. Perché la vita, come un romanzo, deve essere un’avventura. E le avventure sono le vacanze della vita.

Il colpevole? Non ci sono arrivata che nel finale. Per forza, tutti quelli che sospettavo risultavano estranei alla faccenda. Un lavoro di incastri davvero fenomenale. Un vero genio in questo.

Emozionanti le pagine in cui Dicker parla con affetto del suo editore scomparso.

Mi è piaciuto davvero tanto lo stile di questo autore e voglio riuscire a leggere anche gli altri suoi romanzi.





12 commenti:

  1. Ha messo fuori strada anche me in più di un'occasione, decisamente uno stile insolito ma coinvolgente

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    1. L'essere messa fuori strada è la cosa che mi è piaciuta di più. Non è bello scoprire subito tutto.

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  2. Di questo autore mi spaventa sempre la mole di pagine da leggere, però se a te è piaciuto così tanto allora vuol dire che vale la pena.

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    1. Anche a me spaventata quello però si legge davvero benissimo :)

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  3. mi incuriosisce un sacco e sono contenta che ti sia piaciuto

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    1. Anche io, ero davvero spaventata dalla mole del libro :O

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  4. Oh questo libro mi incuriosisce molto, adoro quando l'autore riesce a stupire. Me lo segno. Bella recensione Dolci.

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  5. Eeeeeh..lo sò!
    Joël merita😍🤝

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  6. Ho questo libro in tbr, sono troppo curiosa di leggerlo! Sono proprio contenta che il numero delle pagine non si percepisca perché è un bel mattoncino (come tutti i suoi libri, del resto).

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