Titolo:
Il Destino della Rosa Blu - L'ascesa
Genere: Fantasy Romance
Saga: Il Destino della Rosa Blu
Numero pagine: 385
Selfpublishing
prezzo ebook: 2,99 euro; prezzo cartaceo: 15 euro
Genere: Fantasy Romance
Saga: Il Destino della Rosa Blu
Numero pagine: 385
Selfpublishing
prezzo ebook: 2,99 euro; prezzo cartaceo: 15 euro
Data
di uscita: 18 Luglio 2018
Sinossi:
Elìnor è una giovane fanciulla di venticinque anni che abita
insieme a sua madre in un villaggio nei pressi delle Montagne del
Nord, catena montuosa più impervia di tutto Algos. La sua vita da
erborista e curatrice cambia in modo repentino una gelida mattina,
quando scopre che il borgo in cui è nata e cresciuta è stato
attaccato da un gruppo di mercenari assoldati dal sovrano della Terra
di Helàn. Re Thanatos, infatti, mira a catturarla e averla al suo
cospetto.
Durante
la fuga rocambolesca, la punta di un dardo sfiora la caviglia destra
di Elìnor e dal sangue della ferita compare un misterioso e
affascinante disegno di una Rosa Blu.
Da
quel momento in poi la sua vita si intreccia a quella di Dorian,
nipote e sicario di Re Thanatos, e il mondo onirico nel quale i due
si incontrano da sempre diviene più tangibile e reale.
Elìnor
si ritroverà coinvolta in qualcosa che sfugge alla sua comprensione,
pedina di un destino irto di spine che non ha scelto, ma che si trova
costretta a fronteggiare. Il suo coraggio e la sua forza saranno
sufficienti a percorrerlo?
Link
pagina autrice:
https://www.facebook.com/Alexandra-Rose-Autrice-163586184489447/
Biografia: Alexandra Rose nasce a Cagliari nel 1991. Appassionata di manga e romanzi fin da piccola, ha sempre amato creare storie e mondi lontani, complice la sua smisurata fantasia. Crescendo, il suo amore per la lettura e la scrittura si è intrecciato a quello per la medicina e la biologia. La scienziata che è in lei abbraccia la scrittrice: la sera ama rifugiarsi nei suoi universi immaginari dove l’amore, il coraggio e la determinazione sono in grado di superare ogni ostacolo e dissipare le tenebre.
Biografia: Alexandra Rose nasce a Cagliari nel 1991. Appassionata di manga e romanzi fin da piccola, ha sempre amato creare storie e mondi lontani, complice la sua smisurata fantasia. Crescendo, il suo amore per la lettura e la scrittura si è intrecciato a quello per la medicina e la biologia. La scienziata che è in lei abbraccia la scrittrice: la sera ama rifugiarsi nei suoi universi immaginari dove l’amore, il coraggio e la determinazione sono in grado di superare ogni ostacolo e dissipare le tenebre.
Estratti
"Osservò
le fiamme danzare e scoppiettare e il suo sguardo fu rapito dalle
scintille. In particolare due attirarono la sua attenzione:
sembravano entità distinte, si rincorrevano, incappando in una danza
giocosa, si sfioravano senza mai riuscire a toccarsi per poi, infine,
perdere consistenza e svanire in simultanea. Lei e Dorian erano come
quelle due piccole scintille. Le loro anime si incontravano senza mai
trovarsi davvero e si carezzavano, delicate come le corde di uno
strumento, producendo una melodia conosciuta solo a loro e destinata
a disperdersi nel vento."
"Dorian
si sporse a sua volta, inchiodandola con un’espressione
indecifrabile. «Buon dio, ragazza» mormorò. «Dovresti ringraziare
le catene che mi legano i polsi.»
Il
cuore di lei mancò un battito. «Sarebbe una minaccia?» gli domandò
in un sussurro flebile, nel tono una leggera punta di fastidio.
Lui
ridacchiò, mettendo in risalto il suo splendido sorriso, poi sollevò
entrambe le mani incatenate verso il suo volto e le sistemò un
capello ribelle dietro l’orecchio. Il contatto della sua pelle
contro il palmo di Dorian la fece avvampare.
La
mano del ragazzo indugiò sul lobo di lei per poi scendere ad
accarezzarle con l’indice le gote arrossate. «Più o meno» le
rispose, a un centimetro dalle labbra."
"La sagoma vigorosa ed elegante di Eric si stagliava accanto alla vetrata, immobile e silenziosa come se facesse parte anch’essa dell’arredo. Aveva una spalla appoggiata alla parete di pietra, e le braccia, fasciate da una camicia, erano incrociate al petto nerboruto in una posa che denotava alterigia e superiorità. L’espressione era congelata in un’eterna indifferenza, emergeva dal buio della notte grazie al fascio di luce che gli dipingeva a metà il volto piacente, velato da un curato strato di barba bionda. Il barbaglio lunare si specchiava dentro i suoi occhi d’onice e i corti capelli d’oro sembravano rilucere come sottili fili argentati. Nessuna parvenza di emozione gli ammorbidiva i lineamenti del viso. Lo sguardo era fisso in un punto lontano, oltre il pallore spettrale della luna, immerso nelle tenebre del manto celeste come a voler trovare conforto nel buio notturno."
"Sapevano entrambi che l’avrebbe ucciso. Delilah non aveva alcuno scrupolo: che si trattasse di un bambino in fasce, di un adulto o di un vecchio, se si fosse frapposto tra lei e il suo obiettivo sarebbe morto. A maggior ragione se avesse avuto la pessima idea di ferirla. Poteva fiutare la paura del ragazzo, ma non se ne curò, dal momento che nel suo cuore non vi era spazio per la compassione. Non permetteva a nessuno di sfiorarla, a meno che non fosse lei a dare il suo consenso. Accecata dal dolore acuto e pulsante, strinse la spada in pugno e si avventò su di lui come una belva inferocita. Gli trapassò il petto con un gesto rapido, senza dargli il tempo di proferire parola o di fuggire. Il ragazzino esalò l’ultimo agonizzante respiro, la luce nei suoi occhi baluginò per un singolo istante prima di spegnersi per sempre. Quando il corpo cadde al suolo con un tonfo, Delilah ringhiò e premette il piede su quel torace fragile per estrarre la spada con facilità."
"La sagoma vigorosa ed elegante di Eric si stagliava accanto alla vetrata, immobile e silenziosa come se facesse parte anch’essa dell’arredo. Aveva una spalla appoggiata alla parete di pietra, e le braccia, fasciate da una camicia, erano incrociate al petto nerboruto in una posa che denotava alterigia e superiorità. L’espressione era congelata in un’eterna indifferenza, emergeva dal buio della notte grazie al fascio di luce che gli dipingeva a metà il volto piacente, velato da un curato strato di barba bionda. Il barbaglio lunare si specchiava dentro i suoi occhi d’onice e i corti capelli d’oro sembravano rilucere come sottili fili argentati. Nessuna parvenza di emozione gli ammorbidiva i lineamenti del viso. Lo sguardo era fisso in un punto lontano, oltre il pallore spettrale della luna, immerso nelle tenebre del manto celeste come a voler trovare conforto nel buio notturno."
"Sapevano entrambi che l’avrebbe ucciso. Delilah non aveva alcuno scrupolo: che si trattasse di un bambino in fasce, di un adulto o di un vecchio, se si fosse frapposto tra lei e il suo obiettivo sarebbe morto. A maggior ragione se avesse avuto la pessima idea di ferirla. Poteva fiutare la paura del ragazzo, ma non se ne curò, dal momento che nel suo cuore non vi era spazio per la compassione. Non permetteva a nessuno di sfiorarla, a meno che non fosse lei a dare il suo consenso. Accecata dal dolore acuto e pulsante, strinse la spada in pugno e si avventò su di lui come una belva inferocita. Gli trapassò il petto con un gesto rapido, senza dargli il tempo di proferire parola o di fuggire. Il ragazzino esalò l’ultimo agonizzante respiro, la luce nei suoi occhi baluginò per un singolo istante prima di spegnersi per sempre. Quando il corpo cadde al suolo con un tonfo, Delilah ringhiò e premette il piede su quel torace fragile per estrarre la spada con facilità."
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