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giovedì 31 maggio 2018

Recensione #10 Dov'è finita Audrey di Sophie Kinsella by Manuela



Con me si conclude il mese di maggio della rubrica Tu leggi? Io scelgo!, ideata da Chiara (La lettrice sulle nuvole) e Rosaria (Niente di personale). Il blog dal quale dovevo trovare un libro era quello di Dolci Carloni (Le mie ossessioni librose), che poi è la mia ospite… per l’ultima volta, infatti con questo appuntamento la saluto. Via, via, sciò sciò... Chiaramente cercare tra le recensioni di Dolci non ho difficoltà a trovare letture che possano piacermi, certo tolti gli m/m (provali) e tutti quelli in cui il sangue è personaggio principale (MY LOVE), perché le nostre letture sono simili. Infatti molti romanzi letti da lei, li avevo già letti anche io. Poi lo sguardo è caduto su questo libro. Amo la Kinsella, ho letto tanto di questa autrice e poi la copertina era molto carina… quindi scelta fatta ed eccomi qui a parlarvi di questo romanzo.


Autrice: Sophie Kinsella
Titolo: Dov'è finita Audrey
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 9 giugno 2015
Pagine: 180

Trama
Audrey ha 14 anni ed è da tempo che non esce più di casa. Qualcosa di brutto è successo a scuola, un episodio di bullismo che l'ha profondamente segnata e ora lei è in terapia per rimettersi da gravi attacchi d'ansia e panico che non le permettono di avere contatti con il mondo esterno. Per questo indossa perennemente dei grandi occhiali scuri, il suo modo di proteggersi e sfuggire al rapporto con gli altri. Il fratello invece è un simpatico ragazzino ossessionato dai videogiochi che, con grande disperazione della madre nevrotica, non si stacca un attimo dal suo computer e dal suo amico Linus che condivide la sua stessa mania. Ma quando Audrey incontra Linus nasce in lei qualcosa di diverso... deve poter trovare un modo per comunicargli le sue emozioni e le sue paure. Sarà questa scintilla romantica ad aiutare non solo lei, ma la sua intera famiglia scombinata.Dov'è finita Audrey?è un romanzo caratterizzato da una grande empatia in cui si ride tanto e ci si commuove e in cui Sophie Kinsella riesce magistralmente a alternare momenti di puro humour a momenti più seri e teneri con grandissima sensibilità. 




Quando ho scelto di leggere questo romanzo, avendone sentito parlare bene, pensavo di trovarmi di fronte a uno dei “classici” della Kinsella (ho infatti pensato a Ho il tuo numero, Sai tenere un segreto?, Ti ricordi di me?, Fermate gli sposi!), mi aspettavo una commedia romantica… invece mi sono trovata tra le mani uno stupendo libro. Un libro che parla di adolescenti per gli adolescenti, ma anche rivolto ai genitori di adolescenti e agli insegnanti… insomma, ho fatto filotto!!! Questo era giusto giusto il romanzo per me essendo madre di due adolescenti, che, in molto, mi ricordano Frank (specie Miki) e poi sono un’insegnante… e sinceramente ho sperato di non essere il tipo di maestra di cui parla Audrey!!! È un libro che parla di adolescenti, ma fa riflettere gli adulti.

Audrey è una ragazzina di quattordici anni che ha un problema: è stata bullizzata. Questo episodio l’ha portata in una profonda crisi psicologica, diventa una ragazza depressa, timorosa del contatto, qualsiasi tipo di contatto. La sua famiglia deve quindi modificare abitudini e comportamenti per aiutarla, per fare quadrato intorno a lei. Si parla quindi di una famiglia normale, con i problemi e le discussioni che si vivono quotidianamente (tutti i genitori possono capirmi). Si mette in evidenza il problema di comunicazione che c’è tra madre e figli, specie con Frank… spesso non ce ne accorgiamo, ma c’è un confine sottile tra noi e i nostri figli, questo confine però diventa a volte una barriera insormontabile. In questo libro un esempio di non-comprensione è dato dalla discussione che Audrey chiama Dickensgate.
Gran parte del romanzo è centrato su Frank e sulla relazione madre-figlio, soprattutto per via del rapporto che questo ragazzo ha con il computer e con i videogiochi, lo confesso: mi sono sentita tanto la mamma di Audrey!!! Certe discussioni tra Anne e Frank le vivo quotidianamente con Miki (e Massi)… sob!!!

Ma il vero centro del romanzo è Audrey! Questa dolcissima ragazza di quattordici anni che si trova in difficoltà. Piano piano, aiutata dalla famiglia, dalla terapista Sarah e soprattutto da Linus, Audrey riprende a vivere. Il rapporto con Linus è una cosa fantastico.

Il racconto tocca temi importanti, è una famiglia in difficoltà che deve affrontare il problema del bullismo, la dipendenza da videogiochi, la difficoltà di comunicazione tra genitori e figli, ma anche le discussioni inevitabili tra genitori per l’andamento familiare. È una famiglia che deve affrontare tante cose, ma solo quando ci mettono a comunicare seriamente, quando decidono di “aiutarsi” davvero riescono tutti a riprendere a vivere!!!

Voglio terminare con una citazione che trovo meravigliosa, è alla fine del romanzo ed è una considerazione di Audrey…

Mi pare di aver capito una cosa, è cioè che la vita è questo salire e poi scivolare giù, è ricominciare a salire. Le scivolate non contano. L’importante è che il percorso nel suo insieme vada più o meno verso l’alto.

Concludo dicendo che è un romanzo bellissimo, è uno dei pochi romanzi che mi ha fatto realmente riflettere, ha posto l’attenzione su tanti piccoli punti fondamentali della vita di un adulto. Ti fa guardare la vita dal punto di vista degli adolescenti, che non sono poi tanto immaturi come noi li riteniamo (a volte). È un libro adatto ai ragazzi adolescenti, ma anche a noi adulti.



Ecco anche il calendario

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10 commenti:

  1. Bellissima recensione Manuela!ho già in lista questo libro perché adoro l'autrice :)

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  2. brava Menna, hai fatto faville con questa recensione. ma il libro merita davvero. io e mia figlia lo abbiamo adorato!

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  3. Io pure avevo adorato questo libro e hai ragione è adatto a tutti, ai ragazzi e agli adulti che interagiscono con loro

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  4. Ciao! Anche io ho letto questo romanzo e l'ho consigliato sul mio blog...è davvero bello! Condivido ogni tua parola :-)

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  5. Non amo molto la Kinsella, ma forse a questo libro potrei dare una possibilità .

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    1. Laura, questo non c’entra niente con la Kinsella romance cui siamo abituate. È un libro profondo.

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