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lunedì 4 dicembre 2017

Presentazione Dream Hunters Il veliero delle anime di Myriam Benothman

Una nuova presentazione a cui Manuela (e io stavolta) ha partecipato come inviata del blog. Ecco per voi il resoconto.

Il 27 novembre 2017 presso la Feltrinelli a Roma si è tenuta la presentazione del secondo volume della saga Dream Hunters. A parlare del secondo volume della trilogia “Dream hunters” erano l’autrice, Myriam Benothman, molto solare e gentile, e il giornalista di Radio RAI Giovanni Acquarulo.



Il giornalista Acquarulo introduce la chiacchierata raccontando l’autrice nella sua veste più familiare, ha esordito dicendo che Myriam ha due vite,
una vita di giorno dove si presenta come una manager di Bulgari e poi la vita notturna legata alla scrittura.

La presentazione si è svolta in un dialogo piacevole prima di tutto tra il giornalista e l’autrice, poi è stato dato spazio al pubblico per le domande. Molto dell’intervista è presente sulla pagina facebook legata alla saga, pagina che ha avuto un momento importante nel corso dell’intervista.

Acquarulo ha iniziato dicendo che questo nuovo libro era il secondo di una saga, ma ha puntualizzato sul fatto che Myriam aveva già un’idea generale della storia completa, seppure divisa in tre parti. Quindi presenta subito la prima curiosità.



Sapere che c’era un pubblico in attesa del secondo è stata fonte di tensione?
Le persone che mi conoscono sanno che non riesco a dedicare alla scrittura il tempo che vorrei. Quest’anno passato inoltre è stato molto particole. Sapere che c’era un pubblico che aspettava non mi ha portato a modificare la storia che già avevo in testa, ma ho dato più spazio ad alcuni personaggi, come per esempio la presenza e lo spessore della strega. Mi è piaciuto condividere con tante persone le mie storie.

Questo libro ha una coloritura più profonda, più dark. Questo secondo volume ha più a che fare con una conquista. Sophie ha una consapevolezza maggiore di se stessa e delle sue scelte. In tutto il romanzo è presente questo aspetto che per conquistare le proprie radici c’è la perdita di qualcos’altro. Cosa volevi mettere in risalto?
La protagonista Sophie nel primo libro scopre le sue origini e il suo potere. Quindi prende consapevolezza del suo ruolo, scopre tante cose nuove e scopre anche l’amore. Con il finale del primo libro soffriamo per una perdita quasi drammatica. Nel secondo c’è la voglia della riconquista di ciò che si è perso. Tanto più teniamo a quello che perdiamo tanto più lottiamo per riconquistare ciò che abbiamo perso. In tutte le fiabe c’è un percorso, non c’è più solo male o bene.

Molto importante è la tua pagina Facebook in cui parli della tua saga fantasy con le lettrici. Una pagina dove c’è un grande numero di interazioni, quasi a livello di Harry Potter. Come è nata questa interazione e con la pagina e con il tuo pubblico di fb?
Non mi aspettavo nulla di quello che è successo. Lo speravo, ma non me lo aspettavo. È meraviglioso vedere che ci sono persone che prendono a cuore i miei personaggi. Per i miei fan i personaggi sono reali. L’integrazione sul social è nata un po’ per caso come un esperimento. Molti si stupiscono della mia partecipazione attiva alla pagina. È un’esperienza speciale. Mi sento una privilegiata perché sento l’affetto delle mie lettrici.

Qui dopo essersi sincerata che ci fosse la diretta con la pagina fb, Myriam ha salutato alcune lettrici in modo particolare, mostrando una affabilità e gentilezza fuori dal comune.

Il tema della favola e della riscrittura della favola è il rapporto con la complessità della realtà che non riusciamo ad affrontare. C’è un simbolismo dietro questo rapporto, ci sono riferimenti cinematografici e/o letterali che ti hanno ispirata?
Sicuramente la partenza del primo libro è stata ispirata da un libro e un film al quale sono molto legata: La storia infinita. Sicuramente con un contesto diverso, visto che Sebastian si rifugia per sfuggire a dei bulli. Un altro riferimento, soprattutto per il secondo libro, è Stephen King. Questo autore ha un forte legame con i simboli come dimostrano opere come It o Inception. Poi c’è il legame con la serie Once upon a time, che a me piace molto e che ho seguito perché faceva riferimento alle favole e alla possibilità di viaggiare in esse e mescolare personaggi e situazione.

Seguendo la pagina fb, Giovanni pone a Myriam alcune domande che alcune fan ponevano.
Ti piacerebbe avere i poteri di Sophie e se sì quale fiaba visiteresti?
Io ho cercato di immedesimarmi in Sophie, perché nel momento della scrittura è un po’ come se io fossi quel personaggio. Mi piacerebbe? Forse sì forse no... forse perché come dice lo zio dell’Uomo Ragno: “Da grandi poteri derivano grandi doveri”. Se però potessi avere i poteri di Sophie, sicuramente visiterei la fiaba della Sirenetta, che trovo particolarmente ingiusta e cattiva. Ariel subisce di tutto per poi alla fine morire e diventare schiuma. Quindi entrerei nella fiaba della Sirenetta per cambiarne il finale.

Come scegli i nomi dei tuoi personaggi?
Alcuni li ho scelti in omaggio a personaggi che mi sono piaciuti come Alexander.
Sophie l’ho scelto perché volevo qualcosa che si pronunciasse in modo facile. Inoltre suonavano bene insieme. Non ho guardato il significato dei nomi.

A questo punto viene data la parola al pubblico in sala.

Che consiglio daresti ad una scrittrice emergente di oggi, consigli per iniziare?
In caso di consigli posso dare consigli di stesura. Ci sono due momenti di stesura una di cuore e una di mente. Però è bene scrivere in modo strutturato, seguendo una scaletta. E poi leggere e rileggere, rileggere e rileggere, soprattutto per evitare ripetizioni. L’unico modo per scrivere è scrivere e leggere, leggere e scrivere.

E poi anche io ho fatto la mia domanda…
Hai parlato solo di pubblico al femminile, i tuoi libri non sono rivolti solo ad un pubblico femminile ai maschi?
Io ho sempre immaginato un pubblico femminile, ma ho anche lettori maschi, anche se sono una minoranza. Sicuramente l’integrazione maggiore è con le donne. I lettori maschi ci sono e seguono anche la pagina fb, ma commentano poco. È però evidente che il libro è prevalentemente femminile. Forse anche perché il mio è un fantasy romance, infatti molti lettori puristi del fantasy lamentano che c’è presente una forte componente dedicata alla storia d’amore.

Giovanni poi pone l’ultima domanda.
Nel romanzo è molto presente il male. Come mai questa scelta?
Perché penso che sia comunque un momento di crescita. Infatti ai miei protagonisti non risparmio nulla.



Al termine di questa chiacchierata, Myriam si è dedicata alla firma copie dei suoi lavori. Io mi ero fatta fare la dedica ai suoi libri prima della presentazione, spinta soprattutto da Dolci. Infatti io ancora non ho letto queste due storie, mentre Dolcissima ha letto il primo e mi ha detto che è molto carino. Dunque adesso non mi resta altro da fare che leggere anche io questa storia!



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