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lunedì 27 febbraio 2017

Recensione #46 L'inverno si era sbagliato by Louisa Young


Autrice: Louisa Young
Titolo: L'inverno si era sbagliato
Editore: Garzanti
Pag: 351
Data di pubblicazione: 24 maggio 2011

Trama
Inghilterra, 1915. Come ogni mattina, Julia compie i rituali dell'attesa: lucida la casa alla perfezione, indossa l'abito più elegante che possiede e si acconcia i capelli, accorda il violoncello e poi si siede alla finestra. E aspetta. Aspetta che la promessa venga mantenuta, che suo marito Peter torni dal fronte. Anche Nadine aspetta, ripensando come ogni giorno a quell'amore tenero e spensierato sbocciato a Londra, sotto la neve d'inverno. Quello che nutre per Riley è un amore impossibile, contrastato aspramente dai genitori di Nadine. Ed è proprio per conquistarli che Riley è partito per il fronte, per quella guerra lampo che, dicevano tutti, sarebbe durata soltanto un inverno. Ma l'inverno si era sbagliato. Rose non ha tempo di aspettare. Infermiera in prima linea nel conflitto, ha visto troppi uomini feriti nel corpo quanto nell'anima aspettare soltanto una cosa, la morte. E c'è un filo sottile, fragile e capriccioso, fatto di messaggi dalla trincea, che Rose ha visto troppe volte spezzarsi. Julia, Nadine e Rose sanno che quella maledetta guerra è una lunga attesa ma, unite dalla medesima determinazione e dall'imprevedibilità del destino, scopriranno che quest'attesa può essere interrotta solo in un modo: con il coraggio dei loro cuori.





All'inizio questo romanzo mi è sembrato interessante e promettente. Mi piaceva davvero la storia di Riley, ma purtroppo non ha mai preso il via veramente, specialmente dopo il suo arruolamento.
Ho trovato tutto il racconto pesante e noioso, nonostante le cruente e frequenti scene di guerra e mutilazione. Infatti è ambientato durante gli anni del primo conflitto mondiale.
Nessun personaggio è riuscito a farsi amare da me avendoli ho trovati tutti piatti e unidimensionali. Nessuno è proprio riuscito a colpirmi in maniera positiva.
Riley si arruola nell'esercito per dimostrare di essere un vero maschio, dopo un'esperienza sessuale ( breve e inconsistente) con un altro uomo. Inoltre si sente inferiore a Nadine, la sua innamorata, essendo lui povero e non nobile di nascita.
Peter, l'altro protagonista, non riesce a sopportare la brutalità della guerra e affoga tutto nell'alcol e nelle prostitute.
Rose, moglie di Peter, sembra una casalinga repressa, sempre bisognosa di attenzioni, che non riesce a stare senza un uomo.
In conclusione non ho amato né la storia, ampollosa e prolissa, né i personaggi, antipatici e odiosi.


Unica cosa positiva è la buona ricostruzione storica e la descrizione dei primi esperimenti di chirurgia plastica.


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