lunedì 9 aprile 2018

Incontro con Sara Rattaro TDL2018




Nella splendida cornice della manifestazione di Tempo di Libri, si è svolta la presentazione dell’ultimo romanzo di Sara Rattaro, Uomini che restano. Dolci ed Io eravamo in primissima fila!!! 



La presentazione è stata guidata da Amanda Colombo ed impreziosite dalla lettura di alcuni brani da parte di Alessandra De Luca.
Conversando amabilmente, Amanda e Sara hanno messo in luce gli aspetti salienti del romanzo, le caratteristiche dei personaggi e la voce narrante di tutta la storia: Genova.
La presentazione è stata un’amabile conversazione tra amiche, quindi ho deciso di riportare le parti salienti esattamente come si sono svolte. Ho anche riportato le letture fatte perché sono centrali nella conversazione, ho inserito anche il numero della pagina, avendo come riferimento la copia cartacea del romanzo edito da Sperling&Kudfer.
Amanda ha aperto la presentazione dicendo che eravamo in questo spazio nella fiera a parlare di donne, ma anche di uomini, uomini che riescono a restare anche quando la quotidianità diventa difficile.
Amanda: Il primo dono di Sara è l’empatia. Entra in sintonia con i personaggi per far emergere l’io narrante. Permette anche al lettore di entrare in questa sinergia di sentimenti. Questo porta a vedere la scrittrice come una di noi, un’amica, una di famiglia.
Per farci apprezzare questa grande forza empatica della scrittura di Sara, subito è stata data la parola al romanzo, Alessandra ha letto alcune pagine del libro. Ci ha presentato Fosca. (Lettura da pag.5 a pag. 7: Era tutto perfetto. […] e la vergogna è piombata addosso anche a lui.) Alessandra ha letto con una maestria difficile da descrivere, personalmente ho avuto la pelle d’oca e ho potuto notare che l’autrice si era commossa.
Sara: Questo momento è drammatico, questo è un abbandono. L’abbandono riguarda un dolore e un sacco di altre cose, da rimettere a posto. Lorenzo decide che quello che resta della sua vita lo vuole vivere con la parte più vera di sé. È come se dicesse: Siamo arrivati fi qui insieme, però ora non ci riesco più. E Fosca reagisce, a modo suo, con la fuga. E infatti scappa e torna a Genova.
Amanda: Genova è un’altra protagonista della storia. (Lettura da pag. 21 a pag. 22: Genova. […] con le mie parole.)
Sara: E ora è tutto da ricominciare… A Genova i tetti si possono abitare, qui sul tetto c’è Valeria.
Amanda: Anche lei vive questo abbandono/cambiamento… anche lei si trova sola, perché il suo uomo non è riuscito a restare.
Sara: Genova in questo brano abbraccia le sue figlie spettinate.
Amanda fa una considerazione generale mettendo in luce che ci sono uomini che vanno bene nella gioia, ma non nel dolore. Sergio è un uomo che scappa. Valeria fa una scelta diversa.
Sara: Valeria fa una scelta “genovese”, quella di resistere. Valeria affronta le cose cercando di stare bene, forse proprio aiutando questa sconosciuta che è sul tetto e che piange. Qui non nasce una amicizia, ma una solidarietà. Forse perché si può parlare senza filtri. Sono due donne che si riconoscono.
Amanda: Fosca e Valeria parlano e sono sincere tra loro perché non si conoscono.
Sara: Spesso non si comunica con le persone con cui siamo in confidenza. Nelle famiglie regna un dignitoso silenzio.
Fosca e Valeria parlano perché si riconoscono. Fosca è la falena impazzita, Valeria ha la capacità di ridimensionarla.
Amanda: Valeria è dignitosa nella reazione. Non è sola ha, al suo fianco, un collega, un amico medico e una famiglia. La famiglia è un punto di forza per Valeria. Mentre Fosca sceglie di scappare e torna a casa ben sapendo che i suoi genitori non ci sono.
A questo punto si inserisce una nuova lettura di Alessandra, una lettura che pone l’attenzione sulla famiglia di Valeria. (Lettura da pag. 100 a pag. 101: Nei giorni successivi sono andata a comprarmi altri foulard […] e di quei sentimenti sepolti sotto silenzio.)
Amanda: Valeria ha una rete intorno… Alessandro, Fabrizio…il papà. Il papà è la parte forte, è il più noir. Questi sono gli uomini che restano.
Sara: Valeria ha una rete fortissima. Questo dolore però ci fa vedere quello che abbiamo intorno.
Fabrizio la trova bella anche ora, Valeria non si aspetta questo. Perché noi donne facciamo sempre i conti con il nostro corpo.
Il papà è il vero eroe.
Alessandro fa il medico per piacere a Valeria, non la sposerà, ma è un uomo che resta.
Amanda: Il libro mostra due donne che hanno voglia di combattere.
Sara: Questo libro andrebbe letto dagli uomini, soprattutto perché così potrebbero capirci.
Chiaramente, essendo presenti tante donne e solo pochissimi uomini (ne avevo visti due, forse tre nello spazio del Caffè Letterario…), questa affermazione di Sara ci ha fatto sorridere.
Amanda riprende e parla del Narratore della storia. Fa un cenno al fatto che, come stile di scrittura, Sara mette sempre a fine capitolo una parte in corsivo
Amanda: Il Corsivo è il punto della situazione. La vera voce narrante che ricapitola la vicenda. Questa voce narrante è Genova. (Lettura pag. 236: Mi chiedo se gli uomini […] Io sono la Superba. Io sono Genova.)





4 commenti:

  1. Mi piace rileggere i post dopo la pubblicazione... mi tornano in mente tante cose. In questo caso è stato come sfogliare un album fotografico, mi sono tornate in mente le emozioni provate mentre Alessandra De Luca leggeva, le lacrime di Sara, emozionantissima, e la mia gioia di trovarmi lì con le mie amiche Dolci, Chiara, Laura, Laura (non sono impazzita le Laura erano davvero inflazionate ahahah), Giulia... e poi seduta al fianco di Barbara Fiorio... sì decisamente ero felice e soddisfatta...

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  2. amo Sara e Amanda è una super presentatrice. L'atmosfera poi... grazie per avermelo fatto rivivere

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  3. Ho capito, porto fazzoletti per tutte!

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